sabato 29 aprile 2023
Dagli angoli della cronaca sbucano talvolta gli eroi. Per scelta o per caso, impavidi o buffi, fortunati o tragici. Nessuno è eroe perché in cerca di fama e ospitate in tv, anzi. Di solito bisogna stanarli. Come Sandra Arosio, insegnante genovese di cui scrive Massimo Gramellini (“Corriere”, 26/4). Donna riservatissima, di lei in rete si trova una foto, una soltanto. «Ricca di famiglia», senza figli, per tutta la vita aveva adottato bambini a distanza e aiutato i meno fortunati. Morta lo scorso anno, «nel testamento si trovò scritto che la sua eredità doveva servire a finanziare ottocento pasti caldi per i poveri di Genova». Ma la notizia vera, sottolinea Gramellini, la notizia che ne fa un eroe, è che di tutto questo non se n’è saputo nulla fino a quando ne hanno parlato alcuni beneficiati: «Lei aveva preferito tenerlo per sé, convinta che il bene, proprio come il male, si faccia meglio di nascosto». Eroe tragico è Vito Bugliarello, di Floridia (Siracusa), la cui vicenda è raccontata da Lara Sirignano (“Corriere”, 27/4), titolo: «Salva due ragazzini in mare e poi sparisce tra le onde. Il corpo ritrovato dopo 24 ore. Siracusa, il 35enne è intervenuto anche se non sapeva nuotare. “Con degli asciugamani legati ti ha trascinati fuori dall’acqua”», prima che il mare trascinasse via lui. Eroina comica è nonna Rosa (cronaca di Simona Pletto, “Libero”, 9/4). Titolo: «Da Faenza una storia commovente. La vecchietta in fuga verso la libertà. “Basta minestrine”: la signora 81enne scappa dalla Rsa, prende il treno in direzione Romagna e si presenta all’albergo in Riviera in cui andava in vacanza quand’era bambina. Trovandolo chiuso, è finita in parrocchia: “Volevo vedere il mare”». Infine ci sono gli eroi di tutti i giorni, quelli che ottengono notorietà loro malgrado mentre gli anti-eroi la cercano (e la trovano) con irrisoria facilità. Il presidente Mattarella – la cronaca di Virginia Piccolillo è sul “Corriere”, 1/4 – ha nominato 29 italiani Cavalieri dell’Ordine al merito della Repubblica italiana (Omri). C’è la giovane autista di bus che salva un 11enne dalle sgrinfie dei soliti bulli crudeli; c’è “zia Caterina”, la tassista – notissima a Firenze – che accompagna i bambini all’Ospedale Meyer; ci sono tanti altri. E chissà quanti sono, in attesa di essere stanati. © riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: