sabato 18 ottobre 2008
Pagine incomprensi-bili. Nel grosso e nel piccolo. Sulla prima de "L'Unità" (15/10: "Il Papa e il silenzio") un Furio Colombo lunare. Per lui Benedetto XVI «ha avanzato come ragione importante per la beatificazione di Pio XII il (suo) silenzio» circa le persecuzioni degli ebrei! Una "pazzia": o di Colombo, o di Benedetto! Ti documenti: leggi bene ambedue, ricordi i tanti fatti della storia anche vissuta in prima persona e non hai dubbi: «la prima che hai scritto», e ti dispiace per Colombo, che ricordi in tutt'altro modo. Era un caso del "grosso". Nel piccolo, molto piccolo, incomprensibile anche "Liberazione" (16/10, p. 14: "In parrocchia da Vespa il fedele tripapalino") che nientemeno rivuole "Porta Pia" perché Bruno Vespa ha colto il trentesimo anniversario degli eventi dell'estate-autunno 1978 per ricordare i tre Papi, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. "Liberazione" protesta: «il solito armamentario da parrocchietta»! E dire che sabato scorso proprio loro erano nostalgici «dei pidocchietti delle parrocchie»! Ma è il meno. Il più, per loro, è che Vespa per farlo ha chiamato anche «un drappello di vaticanisti" una categoria protetta per cui viene immediatamente da chiedersi il perché della loro esistenza ed importanza». Lucidi, loro! Per questo iniziavano con «Ridateci Porta Pia». Non ci sarebbero Vaticano e vaticanisti! Quello però c'è, e questi di conseguenza. Rassegnatevi, compagni. Il comunismo non c'è più, ma il Vaticano c'è. Del resto il vaticanista c'è, ed è bravo, pur col pregiudizio incorporato ad ogni costo, anche a "Liberazione"! Lo licenziate? Sarebbe" incomprensibile!
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