giovedì 15 settembre 2011
Ieri ("Corsera", p. 30: «Bauman e i soliti noti nei festival fotocopia») Pierluigi Panza lamenta: «I festival culturali dei soliti noti con le solite "Lectio magistralis" (esiste ancora una lezione non magistrale?) soddisfano le municipalità, fanno sentire parte di un'élite chi li frequenta e si concludono con una bella mangiata in trattoria…». Poi fa alcuni esempi di "soliti noti" e si chiede: «Ma che senso ha il tour delle stesse facce?». Che dire? Due cose. La prima notando che spunto e molti contenuti paiono fotocopia di quanto qui il 7 settembre ha scritto Edoardo Castagna con molti particolari in più sulla "Compagnia di giro". E quel giorno qui nel "Lupus" rilevavo che su decine e decine di voci le "cattoliche" sono infima minoranza esibita anche strumentalmente fin dagli argomenti assegnati. Altro? Sì. All'ironica domanda se «esiste ancora una lezione non magistrale» rispondo segnalando che il 27 giugno scorso a Bergamo, nell'Aula Magna S. Agostino dell'Università degli Studi, mons. Loris Francesco Capovilla, «prete da 71 anni», vescovo e storico segretario di Papa Giovanni, ricevendo la laurea d'onore dall'Istituto Europeo dell'Accademia Russa delle Scienze, ha tenuto una "lezione" chiamandola "discipularis" – cioè da discepolo dell'unico "Maestro" – su «fedeltà e rinnovamento, binomio coniato da Giovanni XXIII, additato all'umanità come stella polare». Oriente e Occidente in armonia di speranza e storia… Forse tanti festival potrebbero prendere spunto da iniziative simili, e non limitarsi al «giro dei soliti noti» che finisce «in trattoria con una bella mangiata». Sarebbe meglio per tutti.
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