sabato 24 febbraio 2007
I "Dico" sembrano essere diventati ormai "Dicevo". Chi li vorrà "ridire", se non vuol fare la stessa fine, ci auguriamo prenda atto della realtà. Sorprende invece che in pagina anche cervelli ben stagionati finiscano talora in panne. Ieri p. es. sul "Giornale di Sicilia" (p. 5) Nicola Tranfaglia, titoli culturali noti, esprime la sua protesta constatando che, "parlando del Vaticano, si coglie un altro problema specificamente italiano". Eccolo: da noi "la cultura laica" è "debole" e quella "cattolica" prevale perché "in entrambi gli schieramenti ci sono uomini che si richiamano in primo luogo alla dottrina cattolica". Prendiamola per buona. E allora? Allora - direbbe un cervello buono - chi non tiene conto di questo fatto, e pretende di andarci a sbattere il muso direttamente, si fa male da solo. Ci vuole un gran cervello? L'unico rimedio è fare i conti con la realtà. Basta così? Macché! Sul "Riformista" (p. 6) c'è Luciano Guerzoni, "presidente della Fondazione Ermanno Gorrieri", che invoca Vaticano II e Costituzione. Titolo: "La Chiesa ferisce la democrazia". E perché? Brillante idea: questa Chiesa si oppone ai "Dico" invocando "il bene della società", e allora - lo dice la parola stessa - "non prende una decisione etica, bensì politica", e "la politica" non spetta alla Chiesa. Certo - è buono, lui! Ndr - essa "può dire la sua" sulle persone, non sulla società. Se parla lo stesso è chiaro che "pretende di imporre la propria verità e ferisce insieme laicità e democrazia". Così! L'acrobazia è assurda e pare anche un'offesa, postuma, al titolare della Fondazione, che Malpelo ha conosciuto. Eterogenesi dei" figli: politici.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI