giovedì 15 dicembre 2016
«Troppa volgarità in giro!» Così ieri una protesta in Senato. Vero anche in pagina. Dal "Fatto" (p. 1) sul Presidente incaricato: «In fondo un brav'uomo, non ha mai fatto male a una mosca, più che parlare sibila, più che camminare pattina, più che vivere vegeta!». Satira? No: schiaffi in guanti gialli! E sempre ieri sul "Foglio" (p. 1) titolo secco: «Un processo a Francesco». Con contorsioni e in nome di una personale e sbandierata professata non-fede leggi l'accusa al Papa: infedele alla fede! Si presenta un pamphlet evocando in apparenza tutti i Papi del passato – però senza il tradizionalissimo Prima Sedes a nemine iudicatur – e il tutto per accusare il Papa del presente: tradimento della fede cattolica! E vi leggi persino un rimprovero finale allo stesso collega Autore del pamphlet: non si è mai posto «la benché minima domanda sul fatto che Francesco segue un'abdicazione dall'esercizio del munus petrino da parte del suo predecessore». Implicito l'elogio di chi quella domanda se la fa ossessivamente da quasi 4 anni. Leggi, e ti chiedi dove – tra altre cose – possa trovarsi una radice per una simile pioggia di accuse e di insinuazioni… Come per caso ieri su "L'Osservatore" la grande apertura con parole del Papa era la seguente: «Elogio delle madri lottatrici». E il 26/11 ancora lui in pagina multipla con forza: «Dio vuole le donne libere»! Sarà puro caso, ma tu ricordi che nei paraggi di chi accusa Francesco come qui sopra non solo in pagina, ma anche in ambienti di "chiesa" ("c" minuscola, p. f.) per tutte le donne le scelte ideali dovrebbero essere molto diverse, e anzi del tutto opposto: sempre obbedienti e silenziose! E così anche illustri uomini di Chiesa: se parlano delle donne hanno sempre idee diverse, e del tutto opposte! Non così pensa Francesco. Non così – pare – pensava Gesù.
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