mercoledì 24 luglio 2013
«Povera e nuda vai, filosofia…». Così il grande Petrarca, nel suo "Canzoniere". Scritto per oggi? Anche, domenica con due conferme. Massimo Gramellini ("La Stampa", p. 24: «La trasgressione della spiritualità») rileggendo "Il Simposio" di Platone ragiona sulla «bellezza interiore» di Socrate e su quella «esteriore» di Alcibiade e scrive che oggi, nel «nostro mondo ossessivamente materialista, la vera trasgressione è la spiritualità», quella di Socrate che apprezza e privilegia la bellezza interiore, e non quella di Alcibiade che vuole solo bellezza esteriore. Un Gramellini-pensiero troppo austero? Segue conclusione equilibratrice: «Senza però diventare bacchettoni, perché il grande insegnamento di Platone è che all'anima ci si arriva sempre e solo passando dal corpo». «Insegnamento grande» di Platone? In realtà non di Platone, ma di Aristotele che proprio da qui mosse la sua critica al platonismo, orientando così secoli e secoli di filosofia fino al Medioevo avanzato secondo il principio formulato poi così dal grande Tommaso d'Aquino: «Nulla è nell'intelletto che non sia stato prima nei sensi». È il realismo filosofico, in seguito messo in crisi dall'occamismo e poi da Cartesio rovesciando il rapporto tra pensare ed essere nel suo "Cogito ergo sum". Ecco in pagina una filosofia un po' "povera"! Manca la "nuda"? No: sempre domenica sul "Domenicale" del "Sole 24Ore" (p. 30: «Eros e volontà. Fillide, la donna che volle cavalcare Aristotele») Dorella Cianci racconta, con esplicita illustrazione, l'«episodio apparentemente bizzarro» in cui il vecchio Aristotele è presentato nudo e indecorosamente in preda all'«akrasìa, la debolezza della volontà rispetto alla virtù rafforzata dall'etica». Sempre Aristotele, "povero" da una parte e "nudo" dall'altra: rapinato di pensiero e decoro. Crudeltà culturale...
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