domenica 5 gennaio 2020
La tranquillità di Pofi, un paese della Ciociaria di 4.000 abitanti noto tra gli appassionati di archeologia per un piccolo ma attrezzato museo dove sono conservati i reperti delle campagne di scavo del Lazio meridionale, la vigilia di Natale era stata scossa dalla distruzione della "baita di Babbo Natale", una caratteristica costruzione in legno voluta per far giocare i bambini e trasmettere loro il senso di tante tradizioni delle feste. Un atto vandalico in piena regola, i cui autori sono stati scoperti ora da tre mamme di altrettanti ragazzini tra gli 11 e i 13 anni. Non solo mamme-detective, ma anche donne che hanno fatto capire ai figlioli la gravità di quella "ragazzata", informando Tommaso Ciccone, il sindaco del paese, che i ragazzini sono pentiti e pronti a chiedere scusa alla comunità. Le tre mamme si sono dette inoltre disposte a rifondere i danni causati da quel gesto vandalico, anche acquistando altre suppellettili per la "baita di Babbo Natale", assicurando di aver già messo i figli in punizione e che questi hanno capito di averla combinata grossa.
Per la cronaca, la baita nei giorni successivi era stata comunque risistemata da alcuni volontari del paese e, anche se un po' in ritardo, la slitta di Babbo Natale era comunque arrivata per i bambini di Pofi.
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