Federica, madre che chiede aiuto
domenica 20 dicembre 2009
La sua malattia si chiama Sensibilità chimica multipla (Mcs): un semplice odore, il profumo di una persona che passa accanto può scatenarle una crisi respiratoria così violenta da ucciderla. La diagnosi per Federica, una ragazza sarda, è arrivata dopo anni di analisi, di rianimazioni, di iniezioni di adrenalina, di ricoveri d'urgenza in ospedale. La sua è una malattia rara, degenerativa e inguaribile, che la Regione Sardegna non riconosce; dunque ognuna delle 30 pastiglie al giorno che prende, ogni visita specialistica che deve fare a Roma è a suo carico: mediamente, vanno via 500 euro al mese. Il marito fa l'operaio, guadagna 900 euro al mese. E c'è anche Gabriele a cui pensare, un bimbo di appena 4 anni, nato in barba a ogni consiglio medico. «È la cosa più preziosa della mia vita, e pensare che i medici mi consigliavano un aborto terapeutico. Lui è un bambino di una sensibilità speciale visto che purtroppo da quando è nato ha visto la sua mamma più star male in ospedale che sana a casa». Oggi Federica è disperata: i soldi non bastano, la famiglia si è indebitata per comprare le medicine e per le visite mediche, «non sappiamo più come andare avanti, sopravvivere e cercare di curarmi», spiega al telefono, una voce flebile, debilitata.
La sua è una vita a metà: non esce mai di casa da sola, indossa sempre una enorme mascherina e i guanti. Ogni persona, ogni incontro può essere fatale. Lei però vuole curarsi, lo desidera con tutta se stessa. «Non mi interessa tanto per me, anche se amo follemente e disperatamente la vita - racconta ancora Federica - ma soprattutto per mio figlio, che ha diritto ad avere una mamma che si occupi di lui». Federica si è rivolta alla "Voce di chi non ha voce" «con vergogna e titubanza, ma davvero disperata». Per offrire a questa ragazza che la vita ha messo a dura prova una piccola boccata d'ossigeno si può usare il c.c.p. 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", P.zza Carbonari 3, Milano. Gli assegni devono essere intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può anche effettuare un bonifico a favore di Avvenire, "La voce di chi non ha voce", conto n. 12201 Banca Popolare di Milano, ag. 26, cod. IBAN IT65P0558401626000000012201.
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