Rosalie e i suoi figli travolti dalla precarietà
L'appello per una signora di origine filippina
Un appello urgente alla generosità dei lettori arriva dalla periferia di Milano, da quei quartieri dove vivono insieme senza conflitti famiglie italiane e famiglie immigrate. Ed è proprio la situazione in cui si trova una di loro ad aver indotto un catechista della parrocchia a rivolgersi a La Voce per una madre di origine straniera che pulisce le case degli altri a ore, senza contratto. Qualche anno fa lei e il marito avevano fatto il grande salto, acquistando un piccolo appartamento. Ma l’equilibrio è precario e basta una malattia, un infortunio e Rosalie non guadagna più nulla per settimane o mesi con un impatto pesantissimo sulla famiglia. Il marito lavora, è in regola, ma il suo stipendio, da solo, non è sufficiente. I pochi risparmi si sono prosciugati immediatamente e la banca non aspetta. «Per pagare le spese correnti, gli alimenti, i libri, i vestiti, il dentista, per non parlare del costo annuale del permesso di soggiorno – ci scrive il catechista – non sanno più come fare e chiedono aiuto a chiunque possa in parrocchia, con la certezza di trovare sempre una mano tesa che però non è sufficiente». Ma Rosalie non dispera, perché a sua volta crede nella carità: la domenica, in chiesa, i suoi due bambini non mancano mai di depositare due monetine nel cestino delle offerte. «Come non pensare alla parabola della carità della vedova povera raccontata da Gesù nel Vangelo? – conclude il catechista milanese –. Davanti a me non ho i figli della vedova di duemila anni fa, ma quello di una madre di oggi, che chiede solo un aiuto da me, da chiunque possa, non solo in parrocchia». Si può aiutare Rosalie con un versamento, anche piccolo, sul conto corrente intestato a Fondazione Avvenire ETS (IBAN: IT97T0503401741000000020758). Le donazioni liberali alla Fondazione Avvenire ETS possono essere dedotte in sede di dichiarazione dei redditi.
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