sabato 21 settembre 2019
Ancora sorprese, e anche in positivo…Su "Libero" (13/9 p. 22) così Mattias Mainiero: «Queste continue accuse al Vaticano che non ospita gli immigrati cominciano a darmi fastidio, le trovo pretestuose, ingiuste e anche stantie», perché «la Chiesa il buon esempio lo dà tutti i giorni in altri modi e non certo da oggi (…) con le sue missioni sfamando migliaia di poveri (e non solo extracomunitari)… con le sue mense, con i suoi ospedali sparsi nel mondo, (e) con le sue scuole e tutto ciò che ben sappiamo»! Una buona sorpresa, vista la fonte! Non buona invece quella che trovi su "Repubblica" (18/9, p. 22: «I padroni della morte») dove Pino Corrias scarica una sua valanga di accuse anche pesantissime e insultanti su tutte le religioni. Tutte! Senza distinzione alcuna, da sempre e per sempre. È una visione che giustificherebbe ogni esperienza di ateismo, anche imposto con la forza. Domanda: modello Pol Pot in Cambogia o Lenin nei primi anni dopo la rivoluzione? Uno sfogo! È libertà, ma lo è anche, pur con rispetto, manifestare la propria sorpresa. C'è di peggio? Purtroppo sì e (16/9) in senso proprio opposto in un'intervista ad un ecclesiastico presentato come "consigliere" di un Papa, ma noto per nostalgie estetizzanti di tutto ciò che ha preceduto il Concilio e per tante accuse a questo pontificato. Sostiene, il nostro, che «La Chiesa supera le nazioni perché nasce dalla conversione degli uomini… a Gesù Cristo» e quindi l'accoglienza del forestiero «non è in nome di un generico umanitarismo», perché le categorie di cui parla san Matteo (c. 25), in primis i "forestieri" da accogliere sono innanzitutto i cristiani che sono già tali, e poi quelli che vogliono "convertirsi" e lo promettono. Insomma, tra i veri "prossimi" va messo solo chi è cattolico e chi promette "conversione". Incredibile! Ma purtroppo vero: nero su bianco. Anzi: molto nero.
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