domenica 4 maggio 2008
Se in Paradiso si parla lingua umana è quella greca. Ci pensavo giovedì leggendo sul "Corsera"(p. 47: "I partiti del Papa") il famoso grecista Luciano Canfora che da «due piccoli e pugnaci libri sul ruolo del Papato nella moderna storia d'Italia» segnalava un fiero proclama di Luigi Alberto Sanchi, "umanista libertario": «Non sopporto più le odiose ingerenze del Vaticano nella vita politica italiana». A ciascuno le sue allergie, ma i fantasmi esistono solo per chi vuole vederli, o fa finta di vederli solo per farlo credere agli altri e quindi strilla di paura. Infatti stesso giorno " caso singolare " su "L'Osservatore Romano"(p. 3 intera) l'allarme contro le attuali "odiose ingerenze del Vaticano" è sgonfiato come un palloncino di pura ideologia, nientemeno, proprio dal direttore del "Corsera", Paolo Mieli, laico doc" Così: «La Chiesa ha tenuto un atteggiamento molto responsabile" ha fatto tutto quello che noi laici le chiediamo sempre di fare, si è mantenuta in un atteggiamento di assoluta sobrietà. Considero questo il contributo più grande che la Chiesa possa dare a una evoluzione positiva della vita politica italiana. È chiaramente nei diritti e nei doveri della Chiesa battersi per la difesa dei valori in cui crede, per cui si tratta di neutralità, non di disinteresse" Una dimostrazione di grande civiltà». Così finiscono nel nulla, con firma doc, i fantasmi di certi "umanisti libertari" che hanno le loro allergie, credono di vedere per tutti le "odiose ingerenze del Vaticano" e, coraggiosi come Farinata, si ergono sulle pagine del "Corsera". Ma "dalla cintola in giù".
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