sabato 8 novembre 2008
"Un patto contro i fanatismi": così titola ieri "Repubblica" per i risultati del summit tra Chiesa cattolica e Islam. Ottimo, ma con domanda: a quando pur senza proclami, ma nei fatti, anche un impegno contro i fanatismi da parte di chi continua a gridare che Chiesa, Santa Sede e Papa in persona sono "all'attacco" per scagliare continuamente "anatemi" a scienza e libertà? Di recente Enzo Bianchi, priore di Bose ("La Stampa", 2/11, p. 32) riflettendo sul Sinodo appena finito scriveva che «né il Papa né la maggioranza dei vescovi hanno nostalgie di un tempo passato», e anzi Benedetto XVI «precede di molto» i vescovi sulla via del cammino nella storia. Eppure due giorni dopo, proprio mentre tutti i giornali pubblicavano la foto del saluto affettuoso del Papa al grande scienziato Hawking, si leggeva ("Unità", 4/11, p. 42) che «il Papa attacca continuamente la scienza, e questo apre un capitolo enorme sui ritardi che la Chiesa impone alla ricerca scientifica" di qui il tema della religione come plagio di massa per il controllo sociale». E ciò su un giornale ufficiale del Pd, dove nessuno protesta, nessuno si scandalizza. Poi «la cattolica» Binetti parla di omosessualità «non naturale», aggiungendo un giudizio tutto suo sui collegamenti tra omosessualità e pedofilia, ma su ambedue le frasi è allarme generalizzato. Ieri (Unità, p. 35): "Caso Binetti. Che cosa deve fare il Pd", nel senso: quali provvedimenti prendere. Domanda: ma da quelle parti, sui "casi" mille volte ripetuti di fraintendimenti, o vere e proprie calunnie e insulti verso Chiesa, Papa e cattolici, nessuno si interroga mai? Serve, sì, un patto contro i fanatismi" Però contro tutti!
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