domenica 25 gennaio 2004
"Evasioni" allegrotte e "invasione" pensosa, ambedue con tristezza, diversa, ma vera. Non sanno che scrivere? Hanno un buco da riempire, magari nelle idee? Ecco la religione. Ieri "Manifesto"(p. 4) tra due grossi titoli - "Sulla fecondazione un coro di no", e "Una data che riconcilia", quest'ultimo sull'antisemitismo - grande riproduzione dell'Annunciazione di Maria"Che c'entra? Niente. Salvo per il primo argomento il ridicolo pretesto che Gesù è stato concepito senza l'intervento maschile, e per il secondo il fatto che anche Maria era "semita". Stiracchiato o no? E bastasse! Stesso "Manifesto"(p. 18) Ivan Della Mea difende il diritto di ridere - "Ridere è possibile" - parlando di "notiziole amene" che sui giornali "si automoltiplicano più dei pani e dei pesci alla nozze di Cana, uno degli scoop dei quattro giornalisti autori del Vangelo". I pani e i pesci a Cana, al posto del vino? E' nuova, e fa un po' ridere. Come anche tanti articoli più o meno furbi e/o scandalizzati per l'antisemitismo del nuovo film di Mel Gibson, in cui qualche abile pubblicitario ha cercato di coinvolgere anche la S. Sede, ricevendo una secca smentita. Ieri sul "Riformista", con citazione sbagliata dal Vangelo di Matteo - ma coi numeri sono cose che capitano - quattro colonne di chiacchiere sull'argomento: vuoto su vuoto. Questo per le "evasioni". E l'"invasione" pensosa? O che sembra tale ai nostri occhi provinciali e distratti? Ieri titolo di apertura dell'"Osservatore": "Massacrati in un villaggio dell'Ituri duecento civili di etnia Alur"! Grido nel deserto. Sugli altri giornali niente, ma tante polemiche sulle facce rifatte"E' la stampa. Che bruttezze!
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