giovedì 1 febbraio 2007
Ieri su "Repubblica" Michele Serra nota che da un po' sul "Corsera" si parla dell'islam quasi solo come estremismo, e chiede considerazione anche per gli "islamici mansueti", "gentilissimi con le donne, e "perfino simpatici, se esistono". Pensare l'islam tutto ferocia organizzata e terrorismo sempre all'erta è perlomeno esagerato. D'accordo. Ma allora in qualche pagina si potrà chiedere "par condicio" per i cattolici? Due soli esempi. "Manifesto" (30/1), fondo di prima pagina: Marco d'Eramo attacca il cattolicesimo come tale. Sta in prima, ma parte in quarta contro il segretario Cei, Betori, che ha osato chiedere che l'Italia favorisca le nascite come la Francia, e replica duro che in Francia tutte le nascite sono favorite, anche quelle da coppie non sposate. Come se Betori avesse chiesto il contrario. È solo l'inizio. Segue l'accusa ad un "Vaticano allo sbando su ogni terreno", e ad una "Chiesa nel pallone", impegnata "contro lo Stato italiano in almeno sette partite" descritte implacabilmente una per una: Chiesa come tale sfasciatutto, nemica dello Stato, nemica della gente, nemica del bene, nemica del progresso e padrona violenta della politica inetta, tutta e senza eccezioni in ginocchio. Caspita, che moderazione! Altro esempio sull'"Unità" (p. 26), stesso giorno: "Bioetica, la svolta che non c'è". Maurizio Mori, "presidente della Consulta di bioetica", lamenta la presenza eccessiva nei Comitati di bioetica dei "cattolici" di ogni tipo, "duri" o "moderati" per lui fa lo stesso: bloccano tutto, questi cattolici. E di chi la colpa? Di" Prodi e della "leadership del Centrosinistra". Si salvi chi può!... Ma si può?
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