martedì 6 gennaio 2009
"C'è qualcosa di diabolico": titolo di "Repubblica" (p. 9) ieri, con frase senza mire teologiche del presidente Maurizio Prato sulla vicenda Alitalia, accostata a un giudizio del noto esorcista p. Gabriele Amorth: «La crisi dell'Alitalia ha qualcosa di funestamente satanico». Chiara l'ironia nei confronti dell'esorcista, ma sono opinioni, e va bene. Però vai avanti e scopri che ciascuno ha i suoi esorcisti. Infatti a p. 18, rivestito dei paramenti di diritto sottilissimo e augusto, Stefano Rodotà " "Il Vaticano, le leggi italiane e l'autonomia dello Stato" " rivela che, poiché il Vaticano ha ufficializzato il fatto che come Stato sovrano non recepisce tutte le leggi italiane automaticamente, ma solo «in funzione suppletiva» all'assenza dei suoi codici, e quindi con l'ovvia esclusione di quelle in contrasto con la dottrina cattolica, allora" sì: c'è qualcosa di diabolico! È grave. Ecco il "vaticansatanico": «Un alt così netto alla libertà di determinazione del Parlamento italiano non era mai stato pronunciato»! Mai! E perché proprio ora? Perché «l'Italia è vicina», la sua «politica è debole», e «da oggi in poi la sua legislazione sarà sottoposta ad un continuo monitoraggio etico», con «sanzione» quando essa non piace al Vaticano. Sì: «formalmente tutto può essere ritenuto in regola», ma per Rodotà questo è il diavolo vaticano che «entra in maniera devastante» nella fragile realtà italiana, «apre conflitti di lealtà per i cattolici» e uccide la pietà, come dimostra il «caso Englaro». Ecco: addio «autonomia, laicità dello Stato» e «destino della libertà». Vade retro!
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