Esodati, i puntelli della solidarietà
martedì 5 giugno 2012
I Fondi di solidarietà per i settori di interesse pubblico che non beneficiano di ammortizzatori sociali (poste italiane, esattorie, monopoli di Stato, imprese di assicurazione, istituti di credito e di credito cooperativo, trasporto aereo), gestiti dall'Inps, prevedono un assegno straordinario ai dipendenti esodati fino al tempo della pensione. La scadenza dell'assegno segue il calendario ordinario dei pensionamenti, secondo le regole in vigore e le eventuali modifiche. In pratica, nel caso di nuove normative, i titolari di assegno straordinario possono prolungare la permanenza nel Fondo fino alla nuova data di decorrenza della pensione.Il nuovo decreto Fornero in merito ai lavoratori esodati e coinvolti nei requisiti pensionistici più elevati richiesti dalla riforma, delimita le situazioni lavorative che devono essere trattate con le vecchie regole. Sul complesso di 65.000 lavoratori esentati dal decreto, la salvaguardia è riconosciuta solo a 17.710 lavoratori sul complesso dei beneficiari dei vari Fondi di solidarietà. La protezione previdenziale di questa quota di esodati avviene tuttavia puntando in buona parte sul sostegno economico previsto dalla solidarietà di settore. Le regole ante riforma - prevede il decreto - valgono solo per questi lavoratori: a) i titolari di assegno straordinario che siano a carico dei Fondi alla data del 4 dicembre 2011, b) dipendenti per i quali, entro il 4 dicembre 2011, sia stato previsto l'esodo in base ad accordi collettivi e che restino in carico al Fondo fino all'età di 62 anni, c) i titolari di assegno straordinario dopo il 4 dicembre 2011, a condizione che l'Inps abbia autorizzato il loro accesso al Fondo e che ne siano a carico fino all'età di 62 anni.Si tratta di una inedita restrizione (poiché l'età limite dell'assegno era previsto inizialmente a 60 anni) che addossa così sulle aziende esodanti parte del costo della salvaguardia.Ex Monopoli. Il tragico terremoto in Emilia ha colpito pesantemente le aziende dell'industria alimentare, con la perdita di molti posti di lavoro, nello stesso periodo in cui, per una infelice coincidenza, ai lavoratori occupati nel settore spetta un aumento della retribuzione. Si tratta del quarto ed ultimo adeguamento economico, con decorrenza 1° giugno 2012, come previsto dal contratto nazionale di lavoro del 2009, per un importo medio complessivo di 142 euro. A questa tranche, valida per l'intero settore nazionale dell'alimentare, si aggancia anche il personale degli ex monopoli di Stato gestito dal Fondo Inps di solidarietà. Il regolamento del Fondo stabilisce che gli aumenti economici previsti per gli addetti dell'industria alimentare siano riconosciuti sull'assegno liquidato agli addetti dei monopoli ammessi alle prestazioni del Fondo. Il nuovo importo dell'assegno pensionistico spetta con decorrenza 1° giugno, ma sarà liquidato dall'Inps con la mensilità di luglio 2012, unitamente agli arretrati spettanti al 30 giugno 2012.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI