giovedì 12 gennaio 2006
Equivoci e pregiudizi. Ieri ("Corsera", p. 36) Giuseppe De Rita individua nel "potere dei giornali" un punto forte dell'Italia attuale e mentre scrivo, alla radio, Massimo D'Alema lo cita. Il potere della stampa? Già: ieri all'Udienza il Papa ha improvvisato un pensiero sulla "conoscenza di Dio che diventa relazione e amicizia", ricordando che se noi cristiani "dimentichiamo Dio"tutte le altre conoscenze diventano problematiche, ed anche pericolose". Testo splendido, tutto da rileggere e meditare. Ebbene, dopo pochi minuti ecco due agenzie: "Il Papa: evitare tutte le altre conoscenze che abbiamo, che diventano problematiche e pericolose"; "Papa: ogni conoscenza diventa pericolosa senza nozione di Dio". Un equivoco totale, frettoloso, in pochi minuti, e su un testo solo ascoltato, perché improvvisato. Stamattina saranno strilli, sui giornali: Benedetto XVI contro ragione e conoscenza, contro scienza e progresso, la Chiesa oscurantista torna al Medioevo e via sproloquiando. In realtà il tema è Vangelo puro: "non avrai altro Dio", e "il tesoro nascosto" per cui si dà via tutto il resto"Gesù Cristo era oscurantista e medievale? Fin qui per l'equivoco. E il pregiudizio? Corre sempre. "Unità"(9/1, p. 27): "La Chiesa (im)morale e l'uomo che soffre". Luigi Cancrini accusa la Chiesa in blocco: è "vile e ipocrita", opprime gli uomini e disprezza chi soffre"Testuale. Che dire? A parte tutto: qualcuno ricordi a Cancrini il milione di missionari cattolici, uomini e donne, nei Paesi poveri, e lo inviti ai tanti Cottolengo e Don Guanella. Cominci magari da Roma, e poi diventi rosso! Non in senso politico, però!
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