venerdì 9 dicembre 2011
Docce scozzesi. Ieri "Unità" (p. 1) fondo interessante di Massimo D'Antoni, "Più equilibrio sull'Ici", e a p. 11 altrettanto interessante intervista a Graziano Delrio, presidente dell'Associazione nazionale comuni italiani che afferma: «Già oggi per le attività commerciali la Chiesa ha l'obbligo di pagare». La legge c'è: dove ci sono attività commerciali la tassa è dovuta. Appunto. È quanto "Avvenire" da anni ripete e documenta, anche con libri, ma inutilmente, tanto vero che ieri si è stati costretti – caso forse unico – a ripubblicare identico il fondo del direttore di mercoledì: "La vergogna dell'Ici". Ma dov'è, la doccia scozzese? Eccola subito, proprio sotto l'intervista a Delrio, «La mozione: 20 deputati del Pd: Chiedere al Vaticano il 30% del gettito». Equilibrio? Nei fatti i "20 deputati" e chi al giornale ha confezionato il pezzo ancora non sanno che Vaticano e Chiesa italiana non sono la stessa cosa, e che nell'argomento sono del tutto separati. Squilibrati e "analfabeti"! Non analfabeti però a Radio Radicale dove anche ieri mattina si afferma con soddisfazione che il Comune di Roma ha fatto ricorso e, con sentenza, ha costretto "certe monache" a pagare. Dunque è vero: la legge c'è, chi la viola va denunciato e costretto a pagare. Certe cose sono falsità, non solo omissioni. Una di queste invece forse c'è, sempre ieri su "Repubblica", dove Michele Serra accusa l'imbecillità di chi insulta Benigni come «ebreo e comunista… due gruppi di esseri umani che hanno potuto frequentarsi soprattutto nei lager nazisti, insieme agli zingari e agli omosessuali». Giusto. Si può ricordare che nei lager furono uccisi anche 8.000 (ottomila) preti cattolici? Solo per "più equilibrio".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI