giovedì 22 settembre 2022
Il funerale della Regina scatena sui quotidiani gli assoluti (tutte le citazioni sono del 20/9). C'erano tutti? Di più, c'era «il mondo», un mondo che assiste e un mondo che muore con lei. Dalle prime pagine: «Il saluto del mondo a Sua Maestà» ("Stampa"), «Elisabetta e i funerali di un mondo» ("Giornale"), «L'inchino del mondo», ("Messaggero"). Il mondo non saluta soltanto ma si «inchina»: «Un inchino immenso» ("Corriere"), «L'inchino del mondo» ("Stampa", pagina interna), «L'inchino del mondo» ("Messaggero"). «Cerimoniale infinito» titola il "Giornale", dove Alessandro Sallusti invoca: «Grazie, regina, ma adesso basta» in un editoriale nel quale sottolinea con enfasi, a proposito della Gran Bretagna: «Ho visto che cosa vuol dire essere Paese». Ma la sintesi assoluta è del "Quotidiano nazionale", che osa iscrivere la vicenda terrena di Elisabetta II non alla storia, come fanno gli altri, ma all'epopea, al mito, alla fiaba: «C'era una volta", a tutta pagina, con foto gigante della corona adagiata sul feretro. Fin qui le sintonie, poi le dissonanze. La prima è su come aprire: con il funerale o con la campagna elettorale? Il "Corriere" apre con ben 6 pagine sui funerali e nessuno saprà fare di più. Aprono con 4 pagine "Messaggero" e "Quotidiano nazionale". Decisamente diversa la scelta della "Repubblica": "appena" 2 pagine interne, dopo una decina di politica nostrana. La "Stampa" dedica 4 pagine ma interne, il "Giornale" 3 sempre interne. Il "Fatto" si smarca dandosi alla polemica e puntando sugli invitati illustri, alcuni dei quali sono definiti «Gli impresentabili»«Gli impresentabili». Dissonanti pure i commenti: che ne sarà della monarchia? Dopo la commozione, «La corona è in declino» annota sul "Corriere" lo storico Simon Kuper: «Per la monarchia il futuro sarà complicato. La famiglia reale deve saper stare in sella e rinnovarsi. Ha già un'immagine ammaccata». Tony Damascelli, sul "Giornale", è sulla stessa lunghezza d'onda: «Per i Windsor ricomincia un'altra storia. Non potrà più essere la stessa». Ma Bill Emmott sulla "Stampa" avverte: «Non è stato il funerale della monarchia». La cosa sicura è che «Comincia ora il lavoro duro di Re Carlo III» (Roberto Giardina" sul "Quotidiano nazionale"). O, come scrive Chiara Bruschi sul "Messaggero": «La prima sfida di Carlo: tenere unito il regno».
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