Sulle tracce di Dio nelle fatiche quotidiane
sabato 9 novembre 2019
È possibile trovare Dio ovunque, tanto nel raccoglimento della preghiera quanto “nel fare il bucato”, e mettendosi sulle sue tracce la vita diventa un cammino “verso la luce, l'amore, la vita”. Questo messaggio universale appartiene all'eredità spirituale di santa Elisabetta della Santissima Trinità, al secolo Elisabetta Catez. Era nata a Bourges nel 1880, trasferendosi poi a Digione con la famiglia; rimase orfana di padre a sette anni. Coltivò il sogno della consacrazione fin da giovane: nel 1894 pronunciò un voto privato di castità. Solo alla maggiore età, però, la madre le permise di entrare nel Carmelo. L'11 gennaio 1903 fece la professione religiosa, appena poco prima di scoprire di avere il morbo di Addison, malattia che lei visse nella totale fiducia in Dio. Morì a 26 anni il 9 novembre 1906.
Altri santi. Sant'Agrippino di Napoli, vescovo (III sec.); sante Eustolia e Sopatra, monache (VI sec.).
Letture. Dedicazione della Basilica Lateranense. Ez 47,1-2.8-9.12; Sal 45; 1Cor 3,9-11.16-17; Gv 2,13-22.
Ambrosiano. 1Re 8,22-23.37-30; Sal 94 (95); 1Cor 3,9-17; Gv 4,19-24.
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