Così le ferite del mondo fanno crescere il Vangelo
giovedì 1 settembre 2022
A ben guardare la storia leggendaria di sant'Egidio abate ci ricorda che i cristiani non possono esimersi dal rapporto – spesso contrastato e segnato da incomprensioni – con il mondo. Un rapporto dal quale essi stessi sono chiamati a trasformare in un'occasione per far crescere il Vangelo e lasciare nella storia il segno del messaggio universale di Cristo. Per questo, forse, quella di Egidio è una figura particolarmente cara alla devozione in Francia, anche se i contorni della sua biografia sono sfocati. La sua vicenda si colloca tra il VI e l'VIII secolo e la tradizione, che lo vuole originario di Atene, lo colloca nella Camargue: era giunto, infatti, sul delta del Rodano dove si stabilì dedicandosi a vita ritirata. Durante una battuta di caccia venne ferito per sbaglio dal re che aveva mirato in realtà alla cerva inviata da Dio stesso per assistere l'eremita. Per farsi perdonare il re decise di donare un terreno a Egidio, che vi fondò un monastero. Le sue spoglie oggi si trovano nell'antica abbazia di Saint-Gilles, antica cittadina che si trova sul cammino di Santiago, non lontano da Arles. È uno dei 14 santi ausiliatori.
Altri santi. San Giosuè, patriarca (XII sec. a.C.); san Prisco di Capua, vescovo (V sec.).
Letture. Romano. 1Cor 3,18-23; Sal 23; Lc 5,1-11.
Ambrosiano. 1Mac 10,1-2.15-21; Sal 30 (31); Mt 11,7b.11-15.
Bizantino. 1Tim 2,1-7; Lc 4,16-22.
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