domenica 1 dicembre 2002
Sul Corriere della sera (lunedì 25) Ernesto Galli della Loggia ha un po' rimesso a posto sia le divagazioni sullo «strano cristiano» che, secondo Ezio Mauro (La Repubblica, sabato 16), «a destra s'avanza» sia il commento di Ida Dominijanni sul Manifesto (martedì 19: «È un cattolico integralista» eccetera). Non entro nel merito né difendo o critico i cosiddetti cattolici di destra o di sinistra. Queste categorie politiche appiccicate a quelle religiose sarebbero prive di senso se non fossero un tentativo di ghettizzare i cattolici dentro la loro fede per farne una specie a parte di cittadini. Nessuno qualifica così gli ebrei o i protestanti o gli atei né indaga le motivazioni interiori delle loro scelte politiche. Questa discriminazione si fa soltanto per i cattolici, cui solo apparterrebbe la «stranezza». È una piccineria laicista e discriminatoria. E un po' persecutoria. LA MISS E IL BURQA A proposito di Miss Mondo in versione nigeriana, con quel che ne è seguito. Sul Manifesto (martedì 26) la stessa Dominijanni osserva: «Quello che può avvenire con l'uso del burqa e del chador, dalle nostre parti può avvenire sotto la mascherata di una nudità altrettanto imposta». Sottoscriverei se, poco prima, non avesse scritto: «Stavolta c'è di mezzo il corpo femminile» che «è oggi il segno cruciale del passaggio di civiltà a cui l'intero mondo globale è chiamato [...] Il bello del corpo femminile è che, a dispetto di tutti i tentativi capitalisti e fondamentalisti di ridurlo a oggetto, è anche soggetto» e «parla da sé e per sé». Nient'affatto: sarebbe forse vero se si trattasse del corpo di tutte le donne, giovani e vecchie, belle e brutte, sane e malate. Se, però, si prende a bandiera quello delle varie miss che vanno in Nigeria e sui calendari, il discorso cade. Nell'Islam il burqa copre non il corpo, bensì la persona della donna. Nelle intenzioni degli organizzatori, delle protagoniste e del Manifesto, il nudo espone anch'esso non il corpo, bensì la persona della donna. La viola, dunque, allo stesso modo, giacché la riduce a un oggetto valido e apprezzabile finché è bello e fresco, da buttare quando non lo è più. E allora, se «il corpo femminile è anche soggetto», ma non lo è quello delle donne fisicamente meno dotate, appena con l'età o la malattia o altri motivi esso non «parlerà» più «da sé e per sé», non sarà più nemmeno soggetto. Di una magnifica modella conosciuta nella sua nudità cartacea o televisiva, quando sarà vecchia o morta si dirà che era soltanto un corpo. Cioè nessuno. Come se avesse sempre avuto il burqa. AIUTI FUORVIANTI Il Ministero della salute ha distribuito un opuscolo in cui, per evitare l'Aids, «invece di suggerire agli studenti l'uso dei profilattici, li invita a non avere rapporti sessuali scrivendo che "è questo l'unico modo per proteggersi davvero"» (l'Unità, venerdì 29). Il prof. Aiuti commenta: «L'opuscolo è fuorviante». Professore, che significa fuorviante?
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: