Ecco la profezia: offrirsi come ostaggi per stare accanto a coloro che soffrono
sabato 6 maggio 2023
restare «come ostaggio accanto ai poveri, agli emarginati, agli esclusi della società, per consolarli, soffrire con loro»: non c’è missione più alta di questa per chi vuole testimoniare il Vangelo nel mondo di oggi. Nel 2016, in vista degli 800 anni dalla fondazione dei Mercedari, così papa Francesco ricordava l’attualità del loro carisma, le cui radici affondano nell’eredità di san Pietro Nolasco. Un santo che ci invita a mostrare l’amore di Dio davanti «ai perseguitati a causa della fede e ai prigionieri, alle vittime di tratta e ai giovani nelle scuole, a chi attende alle opere di misericordia». Pietro Nolasco, fondatore dell’Ordine di Santa Maria della Mercede era nato in Francia da famiglia nobile, tra il 1182 e il 1189 a Mas-Saintes-Puelles, nella Linguadoca. Dopo la morte dei genitori a 20 anni vendette i suo i beni e si trasferì a Barcellona, dove decise di dedicarsi al riscatto degli schiavi, cristiani catturati dagli arabi che allora controllavano metà della penisola iberica. Partì per Valencia, dove riuscì a liberare più di trecento schiavi. L’opera, però, era talmente vasta che ben presto Nolasco si rese conto di avere bisogno di condividere l’impegno. Un intento che fu rafforzato da una visione nella quale la Madonna lo incoraggiava a continuare. Radunò così attorno a sé un gruppo che, col consenso del vescovo di Barcellona, si costituì in confraternita. Era il seme dei Mercedari, che adottarono la regola di sant’Agostino e furono approvati nel 1235. Il fondatore morì nel 1249 Altri santi. San Pietro Nolasco, fondatore (1182 ca.-1249); san Francesco de Montmorency-Laval, vescovo (1623-1708). Letture. Romano. At 13,44-52; Sal 97; Gv 14,7-14. Ambrosiano. At 14,1-7.21-27; Sal 144 (145); 1Cor 15,29-34b; Gv 7,32-36. Bizantino. At 12,1-11; Gv 8,31-42. t.me/santoavvenire
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