giovedì 22 ottobre 2015
È proprio vero che affari e amicizie nascono a tavola. E così Kobi Tzafir, proprietario dell'Hummus Bar di Kfar Vitkin (una città lungo la costa, a nord di Tel Aviv), ha avuto un'idea: arabi ed ebrei che pranzino allo stesso tavolo hanno diritto allo sconto del 50%. Impressionato dall'ondata di terrore che ha investito il Paese (44 arabi e 7 israeliani morti dall'inizio di ottobre), il ristoratore israeliano ha deciso di dare un contributo al ritorno alla calma, offrendo lo sconto se ebrei ed arabi pranzano allo stesso tavolo. «Avete paura degli arabi? Avete paura degli ebrei? Da noi non ci sono arabi, e nemmeno ebrei. Da noi ci sono solo persone e un hummus (pasta di ceci) arabo, originale ed eccellente. Anche il nostro falafel (polpette vegetali) ebraico è prelibato. A chi è affamato – si legge nella pagina Facebook del ristorante – riempiamo il piatto gratis: sia questi arabo, ebreo, cristiano, indiano o quant'altro». Un'unica avvertenza: il locale serve fra l'altro birra, che potrebbe infastidire gli avventori islamici, ma ci si affida alla cortesia dei clienti ebrei che, in un gesto di amicizia, possono ordinare per l'occasione bevande non alcoliche.L'iniziativa ha avuto un successo immediato, rimbalzando sui social network di tutto il mondo, raccogliendo oltre 6000 "like" sulla pagina Facebook. Il ristoratore, in un'intervista al Times of Israel, si dice colpito di avere ricevuto apprezzamenti sia da arabi sia da ebrei, sino ad arrivare addirittura al Giappone. Diciamo che il suo locale tanta pubblicità se l'è proprio meritata.
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