E venne il crepuscolo dei talk show politici
giovedì 9 febbraio 2017
Martedì 31 gennaio Nicola Porro doveva andare in onda su Canale 5 con il suo Matrix, ma lo slittamento dell'inizio dell'Isola dei famosi lo ha costretto alla sospensione. Lui se l'è anche presa. E non poco. Ma dovrà mettersi l'anima pace. Questa è la considerazione di cui godono oggi i talk show televisivi. Una volta il martedì era un giorno consacrato alla chiacchiera politica. Oggi (settimana di Sanremo a parte), se si esclude Porta a porta che va in onda i primi tre giorni della settimana, resta in piedi, di fatto, il solo Di martedì con Giovanni Floris trasferitosi a suo tempo su La 7 dopo aver ideato con Paolo Ruffini e condotto per dodici anni il Ballarò di Rai 3, trasmissione rimasta in vita per altri due con Massimo Gianni e poi sostituita, sempre il martedì, da Politics con l'ambizione di rinnovare il genere. Così non è stato. Il povero Gianluca Semprini, prelevato apposta da SkyTg24, ha dovuto gettare la spugna: «Con un sorriso amaro, dico alla direzione che mi ha voluto qui e che aveva annunciato la rivoluzione del talk: ci vuole tempo e coraggio per le rivoluzioni». Era martedì 13 dicembre, Semprini salutava così il pubblico prima di chiudere i battenti e di prendersi una buona dose di responsabilità: «Politics chiude in anticipo.... è stato un fallimento. La colpa è soprattutto mia.... Vi avevo promesso, tra il serio e il faceto, che a domande precise avrei ottenuto risposte precise dai politici: non ci sono riuscito e ovviamente mi avete punito in termini di share». Ma anche tutti gli altri barcollano. Gli ascolti complessivi forse non sono calati più di tanto, ma si sono frammentati con il moltiplicarsi delle produzioni. La 7, la rete più avvezza al genere, ne sta mettendo in onda una mezza dozzina. Sulle altre reti, a fronte di quelli sospesi, ci sono talk politici di fatto anche nei programmi della domenica pomeriggio. Quelli in crisi sono soprattutto quelli della prima serata. Per questo Rai 3 si limita a qualche incursione serale dell'Agorà mattutino di Gerardo Greco, mentre Rai 2 è sostanzialmente ferma al palo e Rai 1 fa razza a sé con il rammentato Porta a porta e l'intramontabile Bruno Vespa. Ma se il genere è logoro la colpa è anche del livello sempre più basso della classe politica e del suo essere sempre più social, ovvero molto più virtuale e quindi sostanzialmente più falsa.
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