È in quella parola l’inizio e l’orizzonte di tutto il cammino della nostra vita
martedì 12 settembre 2023
Il nostro nome è già scritto: nel cuore di chi ci ha amato prima che fossimo, negli occhi di chi ha accolto in questa vita, sulle mani di chi ci ha accompagnato nei passaggi più importanti e delicati della nostra esistenza. Il nostro nome è la nostra storia, la nostra vocazione. E così anche nel nome di Maria, la Madre di Dio, c’è tutto il significato della sua chiamata a rendere presente Dio in mezzo agli uomini. Un mandato universale, questo, affidato ai battezzati di ogni epoca: essere testimoni di Dio nella storia è il cammino che porta ognuno di noi alla santità. La ricorrenza liturgica odierna, che celebra appunto il nome di Maria, fu concessa da Roma nel 1513 alla diocesi spagnola di Cuenca. Venne però soppressa da san Pio V, anche se in seguito Sisto V la ripristinò. Nel 1671 venne estesa al Regno di Napoli e a Milano. Fu Innocenzo XI a farne una festa per la Chiesa universale e la fissò alla domenica fra l’ottava della Natività come segno di ringraziamento per la vittoria nel 1683 del polacco Giovanni III Sobieski contro i Turchi che assediavano Vienna, minacciando la fede cristiana in tutta Europa. Pio X, infine, riportò la ricorrenza del Santissimo Nome di Maria al 12 settembre. La sua collocazione, in ogni caso, va letta assieme alla celebrazione della Natività della Beata Vergine: è all’inizio di ogni esistenza che viene piantato il seme della vita divina, che poi dev’essere coltivato e fatto fruttificare lungo il cammino dell’esistenza. Altri santi. Sant’Autonomo, vescovo e martire (III sec.); san Guido di Anderlecht, pellegrino. Letture. Romano. Col 2,6-15; Sal 144; Lc 6,12-19. Ambrosiano. 1Gv 3,10-16; Sal 132 (133); Lc 17,3b-6. Bizantino. Gal 5,11-21; Gv 11,47-54. t.me/santoavvenire
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