giovedì 4 dicembre 2014
 ​Si chiamano Thea e Noè i due asinelli che ieri mattina hanno fatto la loro (recalcitrante) comparsa in piazza San Pietro, portati come dono al Papa all’udienza generale. Un omaggio originale, non c’è che dire, ma con diversi rimandi interessanti. Il primo è che certamente saranno accuditi con cura: il Pontefice si chiama Francesco, come il Santo di Assisi, grande amico degli animali... Il secondo rimando è alla mangiatoia: Gesù neonato fu riscaldato proprio dal fiato di un umile asinello. Il terzo è che le due bestie, ieri, portavano con sé un carico prezioso di latte di asina, destinato (ecco che in questa storia ritornano i neonati... ) all’ospedale Bambino Gesù. Prezioso perché è accertato che il latte d’asina è il più vicino, per caratteristiche, proprietà e qualità, a quello materno. Scordiamoci la regina Cleopatra o la moglie di Nerone, Poppea, che nel latte d’asina pare facessero il bagno per mantenere la loro bellezza: qui si parla di utilizzare il prezioso liquido per nutrire neonati prematuri le cui madri non sono in grado di allattare, o piccoli gravemente allergici. Fini nobili, dunque: gli asinelli donati al Papa e all’Ospedale Bambino Gesù (a proposito, speriamo che siano femmine... ), portati da Pierluigi Christophe Orunesu, fondatore della società lombarda Eurolactis Italia, annunciano un’altra novità, questa volta commerciale: se finora il latte di asina era reperibile in commercio perlopiù in polvere liofilizzata, tra pochi mesi arriverà quello “naturale”, in mini-brick pronti all’uso. Attenzione però: non servono per il bagno...
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