mercoledì 29 agosto 2007
In pagina "casi seri" e vacuità, grandi problemi e piccole bassezze. A Cortina - scrivono tutti i giornali - dialogo illustre tra Eugenio Scalfari, fondatore di "Repubblica" e certo autorevole interprete di una mentalità laica con cui vale la pena confrontarsi, e il cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia, testa fine filosofico-teologica e cuore aperto all'accostamento amichevole di tutti. Commenti vari. Su "Libero" (26/8, p.1) titolo con un po' di acidità, "Sorpresa. Gesù interessa al papa laico", per un articolo migliore. "Avvenire" ne ha parlato domenica. A Malpelo pare interessante il modo con cui ha riassunto il tutto proprio "Repubblica": "Scalfari e Scola, dialogo sulla fede: «Si crede per paura». «No, per amore»". Leggi, con pensiero immediato. Se si crede per paura, più paura c'è e più si crede. Ma allora perché tutta la Bibbia, e in particolare il Nuovo Testamento, dall'Annunciazione a Maria fino alla Resurrezione e alla Pentecoste dice di non avere paura? E perché una della frasi più frequenti di Gesù è: «Non abbiate paura»? San Giovanni scrive che «l'amore scaccia via la paura» e - salto di 2000 anni, ottobre 1978 - abbiamo ancora nell'orecchio il grido forte con cui Giovanni Paolo II si presentò a San Pietro: «Non abbiate paura!». Erano i casi seri. Ci si può riflettere su.
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