sabato 26 ottobre 2013
Ieri sul "Venerdì" di Repubblica" due vuoti: serietà e memoria. «Tokio, a lezione di morte. Ma per riscoprire la vita» (pp. 48-49): Silvio Piersanti da Tokio entusiasta per gli incontri settimanali – in genere una cinquantina di "giovani donne" – con «Tetsuya Urakami, prete buddhista» che «indossa il tradizionale vestito nero dei preti buddhisti» e distribuendo ai presenti tante schedine colorate fa lezione sulla morte, ma «insegna a vivere». Proprio nero il vestito tradizionale dei "preti" buddhisti? Avanti: le schede vanno riempite d'istinto rispondendo su cose e persone amate, desideri irrisolti, attività preferite, ecc... Gran silenzio. Poi «il prete buddhista» interpreta ogni foglietto e ogni risposta. Effetto immediato! «90 minuti di vertiginosa discesa libera negli abissi della vostra psiche» da cui, dopo un momento di terrore, «avete capito che bene e male, vita e morte, sono inscindibili… Il principio base del pensiero buddhista: la sofferenza nasce dal possesso»! Occhi aperti, finalmente, sulla realtà della vita. «Tornate a casa, alla vostra vita quotidiana», ma tutto risolto: senso della vita e della morte, grazie al "prete buddhista". Due cose: quel "prete" nel buddhismo non ha senso, e poi anche da noi da decenni c'è un gioco di gruppo simile, ma senza pretesa epocale di svelare vita e morte... Dunque niente notizia! E anche niente memoria. A p. 119, «Miracolo: il tesoro di S. Gennaro a Roma… oro, argento e pietre preziose, 3.326 diamanti, 164 rubini, 198 smeraldi» portati in museo a Roma! Ma proprio due numeri or sono "Il Venerdì" rivelava che quei preziosi oggi sono "bigiotteria": originali tutti donati in carità pubblica nei secoli passati! Può capitare anche a Malpelo di scrivere senza leggersi, ma non dovrebbe…
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI