venerdì 23 settembre 2011
Forse la mia è una preoccupazione eccessiva e tuttavia provo un certo fastidio a notare con quanta facilità si diffonda nel mondo del calcio un dire tamarro che presto s’allarga al linguaggio comune. Gli ex pedatori e i mister - ormai arruolati in massa dalle tivù per fare gli opinionisti, i primi per meriti acquisiti, i secondi per esoneri subìti - hanno spesso difficoltà con l’italiano, lingua tenuta paradossalmente in gran rispetto dal brasiliano Leonardo e dall’uruguagio Cavani, o fanno largo uso di termini nati nel vasto velinario televisivo e sul web, come l’Attimino, il Lider, il Vippaio, il Post, il Tag, il Twitt, l’Aipad e l’Aipod. Ai quali s’è aggiunta - fresca fresca - la Gamba. Ma non come dicevamo una volta, chessò, ragazzo “in gamba”, no, oggi si dice “avere gamba” e se n’è accorto - lo dico amaramente - anche il Dizionario Treccani. Mercoledì sera, ad esempio, ho sentito dire che - finalmente - Jovetic “ha gamba”. E così Denis. Al che mi sono ribellato: German Gustavo Denis da Lomas de Zamora, detto El Tanque (il carrarmato) giovinezza in sette squadre argentine più il Cesena, prima fama al Napoli, poi all’Udinese, oggi all’Atalanta, io lo conoscevo bene e so che alla gamba antepone il cuore e la testa. Ha avuto il cuore infranto quando il Napoli l’ha fatto fuori, privandosi di un ricambio offensivo sicuramente migliore del tardo rimedio Pandev; ha avuto testa quando il grande creativo Pierpaolo Marino è passato da Udine e gli ha detto «vieni con me all’Atalanta, dove ci sarà da soffrire ma anche da prendersi una rivincita»; ha un gran cuore quando scende in campo e ce la mette tutta per veder salva la squadra di Colantuono, l’unica che ha pagato per uno scandalo al sole (Calcioscommesse Tre) presto sparito nelle nebbie. Denis è capocannoniere, come Cavani, ed è una gioia vederlo finalmente felice. E lo ribattezzerei, dunque. El Corazòn. Non capisco gli esperti che discettano sui meriti tecnicotattici di Genoa, Juventus e Udinese - le prime in classifica - e si dimenticano dell’Atalanta, che è sì penultima in classifica con un punto in casella, come l’Inter, ma solo perché sei punti li ha già restituiti alla Giustizia Sportiva, non se li è mangiati come la Beneamata. È prima, dunque, la Dea bergamasca neopromossa, e magari - dico per dire - può diventar primissima domenica battendo la supermatricola Novara. Direte: ma come, il Novara che ha appena battuto l’InteràBeh’, l’Atalanta ha già battuto il Palermo che aveva strabattuto l’InteràVuoi vedere che il problema in realtà è l’Inter, la squadra che - a vederla in campo - non ha testa né cuore, e neanche gamba?
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