giovedì 15 dicembre 2011
Lupus dispiaciuto. Quasi due settimane fa sul "Riformista" (2/12, p. 1) Emanuele Macaluso – letto con entusiasmo da Bordin a Radio Radicale–- replicava a me e anche ad "Avvenire" chiedendosi retoricamente se il nostro richiamo alla democrazia volesse dire che una legge civile che a maggioranza imponesse il Battesimo a tutti i cittadini sarebbe democratica. Lui pensava che per noi fosse così. Follia tutta sua, e di Bordin! Una legge civile che imponesse il Battesimo non sarebbe democratica, perché il Battesimo non è materia mista, che cioè tocchi coscienza religiosa e coscienza civile, ma riguarda solo l'ambito religioso. Materia mista invece, che tocca religione e società civile, sono vita e morte che riguardano tutti, credenti e no, di ogni religione o di nessuna religione. Macaluso ricordava le vicende del divorzio e dell'aborto: era "materia mista". Si trattava dell'abrogazione di leggi votate democraticamente dal Parlamento nel 1970 e nel 1978, viste anche da molti cattolici come male minore rispetto alla legislazione precedente, e la loro non abrogazione fu democrazia. Ecco: in materia mista, fallita ogni mediazione, è democrazia che si voti e la maggioranza decide! Ma è insensato, come fanno Macaluso e Bordin, chiedere che i cittadini cattolici in materia di leggi che toccano anche la realtà religiosa rinuncino a priori al loro giudizio morale di coscienza! Questo è integralismo laicista e clericalismo alla rovescia. Macaluso però finiva scrivendo che «sarebbe interessante sapere» come il sottoscritto la pensi su questo problema. Ebbene: lo stesso giorno in replica ho scritto al "Riformista". Mi hanno chiesto di accorciare la replica. Fatto! E telefonato più volte, ma in quasi due settimane non hanno pubblicato. Sarà ancora vivo certo antico "stalinismo" che non ammette repliche? Inutile invocare l'art. 8 sulla stampa. Solo dispiacere e delusione.
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