Dal nostro piccolo e pesante sgabello a testimoni dell’infinito Amore
giovedì 21 settembre 2023
Sappiamo alzare lo sguardo dai nostri personali “banchi delle imposte”? Da quelle preoccupazioni e dagli impegni quotidiani che ci assorbono e riducono il nostro sguardo all’orizzonte più prossimo, incapace di cogliere l’infinito attorno a noi? Come fece con san Matteo, al quale venne rivolta una sola parola “Seguimi” proprio mentre stava seduto al banco delle imposte, Gesù non ci lascia lì, non si fa intimorire dal nostro distacco o dalla nostra superficialità: ci cerca da lontano, ci chiama e stravolge la nostra esistenza. Levi, come viene chiamato Matteo nel Vangelo di Marco e di Luca, era un esattore delle tasse, un uomo del potere, di certo mal visto dal popolo, eppure Cristo scelse proprio lui lanciando così un messaggio rivoluzionario: Dio cerca i più lontani per farne i suoi testimoni. A sua volta la risposta di Matteo non si fece attendere: si alzò immediatamente e abbandonò il lavoro di esattore delle tasse e tutto il resto per seguire quel maestro che l’aveva affascinato con una semplice singola chiamata. I gesti, gli sguardi, le parole cambiano e aprono a un futuro diverso, fatto di speranza e amore per il prossimo. Tutto il passato acquisisce una luce nuova, proprio come fa l’Antico Testamento nel Vangelo di san Matteo, che lega e intesse tra loro le vicende di Israele e quelle di Cristo. Mancano i dati biografici su san Matteo, ma secondo la tradizione morì martire. Altri santi. San Giona, profeta (VIII sec. a.C.); sant’Alessandro di Roma, martire (II sec.). Letture. Romano. Ef 4,1-7.11-13; Sal 18; Mt 9,9-13. Ambrosiano. At 1, 12-14; Sal 18 (19); Ef 1, 3-14; Mt 9, 9-17. Bizantino. Ef 4,14-17; Lc 4,16-22. t.me/santoavvenire
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI