martedì 11 luglio 2017
In due anni e mezzo, a Perpignan, nel Midi transalpino, i compagni di Felipe hanno visto la sua voglia di studiare e padroneggiare la lingua francese crescere impetuosamente come una piena del Rio delle Amazzoni. Tanto che al momento di verità della maturità, l'ex ripetente brasiliano ha sbalordito tutti, ottenendo una media stratosferica che ha catapultato il suo caso sulle cronache dei mass media nazionali: ben 19,26 su 20.
«Volli, sempre volli, fortissimamente volli», potrebbe ripetere a buon diritto il ventenne Felipe Levtchenko, da odierno emulo di Alfieri. Giunto in Francia nel gennaio 2015 senza conoscere una parola di francese, Felipe aveva scelto coraggiosamente d'iscriversi in un liceo cattolico, Notre Dame de Bon Secours, e si era inizialmente arenato. Ma la motivazione del ripetente è raddoppiata, sospinta dall'ardente desiderio di onorare un impegno a sfondo familiare preso con se stesso: conoscere fino in fondo la Francia, il Paese dov'era nato l'amato nonno di Felipe. «Non volevo partire», racconta il giovane, accolto da una famiglia grazie ad un programma associativo di scambio linguistico.
Adesso che ha preso gusto alla lingua di Molière, Felipe ha deciso d'iscriversi alla Sorbona di Parigi, per vivere l'ebbrezza della capitale, attristata dalla scia degli attentati, ma sempre attrattiva per i giovani del mondo intero. In una Francia alle prese con le sfide dell'integrazione, il caso di Felipe darà certamente coraggio a quanti, per necessità o diletto, coltivano il sogno di una vita senza frontiere, a dispetto dei pregiudizi.
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