Da «fuggiasco» a Pontefice, a Roma fu custode delle radici della comunità
venerdì 14 ottobre 2022
Coltivare le radici per continuare a guardare al futuro e cogliere i veri frutti della speranza. E san Callisto I è ricordato proprio per essersi impegnato a salvare la memoria dei testimoni della fede. Papa dal 217 al 222, di Callisto abbiamo ricevuto le notizie biografiche attraverso le parole dei suoi “nemici”, i detrattori, i quali cercano di screditarlo descrivendolo come un ex schiavo condannato per frode e fuggito in Portogallo. Secondo i racconti sulla sua vita, Callisto dopo la fuga venne arrestato e ricondotto a Roma, dove subì una condanna ai lavori forzati nelle miniere della Sardegna. Ritornato in città in seguito a un’amnistia, forse per prudenza fu mandato ad Anzio ma poi venne richiamato a Roma da papa Zeffirino: durante il pontificato di quest’ultimo l’autorevolezza di Callisto nella comunità cristiana crebbe, fino ad arrivare a essere nominato amministratore del patrimonio ecclesiastico e successivamente, intorno al 200, preposto al cimitero sulla via Appia, il cimitero “ufficiale” della comunità romana, che era cimitero papale perché vi trovarono sepoltura gli stessi vescovi di Roma per circa un secolo. Il complesso, che include anche le catacombe, oggi porta il suo nome. Eletto Papa, si attirò l’inimicizia di una parte della comunità romana e dovette affrontare anche l’ingiusta accusa di essere eretico. Il martirio, avvenuto forse durante una sommossa, mise a tacere definitivamente le voci dei suoi oppositori, ponendo sigillo definitivo sulla sua autorevole testimonianza di fede. Altri santi. San Gaudenzio di Rimini, vescovo e martire (IV sec.); beato Romano Lysko, sacerdote e martire (1914-1949). Letture. Romano. Ef 1,11-14; Sal 32; Lc 12,1-7. Ambrosiano. 2Tm 4,9-18.22; Sal 140 (141); Lc 21,34-38. Bizantino. Fil 1,27-2,4; Lc 9,12-18.
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