domenica 24 aprile 2016
La Fondazione Cesar-Mons. Mazzolari è conosciuta per l'impegno in Sud Sudan, il Paese più giovane al mondo, alla cui nascita aveva molto contribuito il vescovo Cesare Mazzolari. Il missionario comboniano morì a una settimana dall'indipendenza nel 2011, ma la onlus da lui fondata continua ad operare a favore dei più deboli. Dall'Africa fino alle valli bresciane. Da metà aprile, infatti, ha avviato presso l'oratorio di Concesio un laboratorio intitolato "Fai la differenza... vivila! - Donne e inclusione sociale". Prevede un corso di tecniche sartoriali, rivolto a donne che hanno perso o non hanno mai avuto un lavoro. Cartamodello, taglio, cucito, ma anche orli, asole e applicazione di bottoni. Iniziative simili sono già state sperimentate in Sud Sudan, l'idea di fondo non cambia: «Le donne rappresentano l'anello debole di ogni società, anche la nostra; hanno sempre difficoltà aggiuntive a ottenere un impiego», dice la responsabile del progetto. In vari casi, soprattutto per le straniere, l'assenza di un lavoro può significare meno legami sociali.La metà delle iscritte sono italiane disoccupate e la metà straniere. Oltre all'inserimento lavorativo, infatti, l'obiettivo è favorire l'integrazione: sono previsti incontri sulla crescita dei figli, l'importanza del gioco, dello sport, su nozioni di economia domestica e la rilevanza dell'igiene negli ambienti della casa. Fondamentale è il coinvolgimento dei cittadini e dei parrocchiani di Concesio: costruire reti solidali attorno a chi è più in difficoltà diventa un modo di praticare fraternità sociale.
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