
Il duello per lo scudetto, Napoli vs Inter, è sempre più vivace e potrebbe anche risolversi, come quest’ultimo 23° turno, in zona Cesarini. Il Napoli di Conte aveva la vittoria in pugno all’Olimpico quando al 92’ è arrivata la gelida zampatina del romanista Angeliño a stoppare la capolista sul pari. L’Inter che insegue il Napoli a tre punti (ha una gara da recuperare), si salva dal clamoroso terzo ko di fila stagionale nel derby, grazie alla rete di De Vrij, al minuto 93. Tutto il resto, se non è noia, è caccia a un piazzamento per la prossima Champions. Una cavalcata che coinvolge il mucchio selvaggio composto da Atalanta (staccata di 7 lunghezze dalla vetta) Juventus, Fiorentina, Lazio (giocava ieri sera), Bologna, Milan e forse chissà, anche questa Roma tonificata dalla cura del sor Ranieri. Sette sorelle per un posto in Europa, dove, pur di arrivarci i presidenti rimettono mano al portafogli e provano a lenire la scontentezza generale dei loro mister che sognano l’arrivo in extremis del campione in saldo. Utopia. Tra le tante cose che andrebbero cancellate dal calcio moderno ci sarebbe anche questo gran bazar del mercato sempre aperto che scalda solo i cuori dei procuratori e dei maneggioni travestiti da manager. Siamo quasi a trequarti di stagione è c’è ancora chi continua a traslocare, a illudere e illudersi che cambiando maglia il risultato possa cambiare, per lui e per la propria squadra. Due traslocanti patologici per tutti, Zaniolo e Balotelli. Il primo, che alla Roma in molti avevano battezzato come l’erede naturale di Totti, negli ultimi due anni ha cambiato 5 squadre: Roma appunto, Galatasaray, Aston Villa, Atalanta e ora approda alla Fiorentina. Via dalla capitale il “fantatrequartista” ha giocato una cinquantina di partite, la maggior parte partendo dalla panchina , mettendo a segno appena 9 gol. Ma l’unico che si ricordi è quello segnato alla Roma, con la maglia dell’Atalanta, ma solo per via di un’esultanza scomposta che gli è costata la gogna da parte dei suoi ex tifosi giallorossi e anche la sfiducia di Gasperini che ormai crede in Zaniolo come crede al Var. Zero. Palladino alla Fiorentin ha rigenerato l’ex bomber spento Kean (il 13° gol l’ha segnato al Genoa) e magari ci riesce anche con Zaniolo che tra i tanti detrattori conserva un grande estimatore, il ct Luciano Spalletti. L’ultimo ct che ha creduto in Balotelli è stato Cesare Prandelli, sparito da un pezzo da tutti i campi. Balotelli invece a 34 anni prova a tornare in campo, ma viene da un decennio di transumanza con qualche lampo di genio e parecchie “balotellate”. Rientrato da esule al Genoa, chiamato dall’amico Gilardino, esonerato e sostituito dal nemico giurato del Balo dai tempi del Nizza, mister Vieira, ora Marione si gioca l’ultima carta. Forse svernerà al Venezia che ha già un piede in serie B. Salvare la squadra di Di Francesco con i suoi gol potrebbe farlo ritornare “Super Mario”. E questa sarebbe una delle poche favole che salvano ancora il calcio moderno.
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