venerdì 20 aprile 2007
"Incitamento alla critica, pronti"! Ieri ("Manifesto", p. 12) l'intrepido Franco Carlini. Il Papa si dice pronto a ricevere critiche? Eccomi dunque: io sul "Manifesto". Tema scientifico, l'evoluzione, ma chi legge nota subito che Carlini dà per buono che Benedetto XVI ha licenziato il gesuita Georges Coyne "perché troppo conciliante con Darwin". È una "voce" già smentita dallo stesso Coyne: non è molto scientifico insistere. Il bello è dopo: ti aspetti una sfilza di critiche e invece leggi che "le linee di Ratzinger" sull'evoluzione "sono assai critiche, ma non di rottura". Si sa, del resto, che da Pio XII in poi tutti i Papi sono stati chiari: l'evoluzione come tale non è inaccettabile per la fede. Di più, segue un'altra concessione: Ratzinger ha ragione - afferma Carlini - a scrivere che "la scienza non può essere autosufficiente, essa spiega il "come", ma non risponde alla "domanda dei fini e del senso ultimo". E allora dov'è la "critica"? Eccola: il Papa scrive che l'evoluzione "non è completamene provabile" con esperimenti" perché mutazioni verificate in migliaia di anni non sono riproducibili in laboratorio. E qui attacca il Carlini: No! È un falso, un "colpo basso" che dichiara "la scienza imperfetta"! Perciò "il Papa e i suoi collaboratori dovrebbero studiare di più", perché in laboratorio ci sono le prove paleontologiche! Quali? Quelle del Dna e" "persino i leggendari fringuelli delle Galapagos" hanno avuto di recente veloci evoluzioni di specie". È il verdetto: "Papa e collaboratori" non bocciati, ma rimandati dal "fringuello"! È vera scienza: col resto del Carlini!
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