martedì 19 aprile 2016
Battuto, polverizzato il Palermo del mancato taumaturgo Ballardini, la Juventus di Allegri potrebbe far suo aritmeticamente il quinto leggendario scudetto entro aprile. Subito se batterà mercoledì la Lazio e domenica la Fiorentina e se il Napoli non vincerà stasera con il Bologna. Oppure, in caso di vittoria sui rossoblù dei napoletani pur orfani di Higuaín, festa rinviata al 25 sempre che il Napoli non batta la Roma. Scrivo questa noterella che potrebbe essere considerata trascurabile se non fossi bombardato di richieste da una miriade di curiosi impazienti - naturalmente juventini - che friggono nell'attesa dell'Ora X, l'ora delle stelle, del trionfo assoluto e grandioso che riempirebbe le vie d'Italia e non solo di folle plaudenti l'Eterna Immarcescibile Signora. A parte coloro che, numerosi, sanno di avere già vinto e gli ipercritici che dopo una trentina di tricolori dannunziani ( fu lui, il Vate, a inventare lo scudetto) si aspettavano dai loro eroi una Coppa dei Campioni, legittimamente incontentabili. Qualcosa dipende ancora dal Napoli (quei “se” che ho forzosamente elencato), lo sfidante bello e coraggioso che tuttavia s'è sfaldato a San Siro perché abbandonato dal Pipita e a causa del condannabile integralismo di Sarri: certo il campionato che va a finire ha clamorosamente rivelato la sua bravura ma l'avrei vieppiù ammirato se fosse stato capace di abbandonare per qualche ora il suo 4-3-3 ormai fotografato da tutti i concorrenti (Udinese compresa) offrendo a San Siro, e all'Inter assetata di punti, una squadra meno prevedibile, più fantasiosa, a partire dalla posizione di Gabbiadini che è grande ma non è Higuain, neanche nel ruolo. È quello che è riuscito a fare Allegri dopo la prima serie di errori (rinuncia a Dybala compresa), adattando il modulo alle circostanze poco liete che gli statistici raccolgono in un dato significativo: la Juve ha subíto decine di infortuni - leggo 58 - compreso l'ultimo, gravissimo, che ha rubato Marchisio al prossimo trionfo e alla Nazionale per sei mesi, e tuttavia mai da Torino si è levato un lamento mentre perdeva Barzagli, Chiellini, Morata, Khedira, Mandzukic, Bonucci, Caceres, Sturaro, Hernanes, Pogba, Lichtsteiner e da poche ore prima Neto eppoi, appunto, Marchisio. Dalla panchina salivano al campo tutti i bianconeri che mai dovranno chiamarsi riserve, a nome dei quali, domenica, ha firmato un gol anche l'umile combattente Padoin. Ho ammirato il Napoli - dicevo - ma non ho mai condiviso i lamenti di Sarri sulle partite anticipate e altri piccoli insignificanti eventi che hanno fatto ricordare il peggior Mazzarri, in realtà ottimo tecnico. Ironia della sorte, il Napoli ha subíto un'ingiustizia affrontando l'Inter - il gol di Mauro Icardi in fuorigioco - mentre continuava a protestare per la (inesistente) testata di Bonucci a Rizzoli.A onor del vero, in sede di bilanci si potrà dire che la Juve ha goduto di qualche favore da arbitri e avversari, soggiogati dalla sua potenza e bellezza esibite in particolare nella partenza a handicap. Ma non parlerei più di Sudditanza Psicologica bensí - consentite - di Sindrome di Stendhal, quella affezione psicosomatica che provoca tachicardia, capogiro, vertigini, confusione e allucinazioni in soggetti messi al cospetto di una Grande Bellezza. Questa è la Vecchia Signora. Anche quando è bruttina. Una bruttina stagionata.
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