martedì 8 novembre 2011
Contraddizioni? Ne è piena la vita, ne son piene anche le pagine. Domenica per esempio nella "Posta" di "Repubblica", di solito critica e demolitrice di tutto ciò che sa di religione e Chiesa cattolica, posto d'onore a una lettera dall'estero, ove un lettore racconta: «Al termine di un breve soggiorno in Italia… riparto sentendomi profondamente italiano. L'ho capito di fronte alle Madonne di Lippi e Botticelli. Ho sentito quelle opere come mie, legate alla parte più profonda del mio essere italiano». E Augias? Pubblica giustamente. Forse, e per fortuna, nell'occasione non ha pensato alle tante volte in cui su quel giornale, anche a firma sua, si è insistito a negare le "radici cristiane", che sono proprio «la parte più profonda»... Già: la Madonna è cosa cristiana! Altra contraddizione, più sottile e quasi simpatica. Sempre "Repubblica", ma ieri (pp. 58-59) nell'intervista di Franco Marcoaldi al "sociologo" Alain Touraine, la tesi è fin dall'inizio che nella società moderna «è venuta meno l'idea di una legge assoluta», e assistiamo a una crisi inarrestabile del principio di autorità: «razionalizzazione, secolarizzazione e laicità» fanno sì che «i fondamenti non positivi di autorità e potere sono in via di sparizione». Lungo discorso, e pressante, con particolare insistenza – poteva mancare, forse? – nei confronti dell'ambito religioso. Insomma: l'uomo moderno non ascolta più le "autorità", e in specie la Chiesa. Ti chiedi se e come la tesi esposta in pagina sia vera, ma se leggendo ti chiedessi anche su quale base si fondi, la troveresti fondata – Ipse dixit! – sulla parola di Alain Touraine che – occorre dirlo forte – è proprio una vera autorità.
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