martedì 24 luglio 2007
Che confusioni! 20/7, strillo a tutta p. 2: «I comunisti (sic!) si mettono di traverso». "Libero", o "Giornale", o "Secolo d'Italia" e affini? No, "L'Unità"! Stesso giorno. titolo in prima de "La Stampa": «Dove comanda la Papessa». Stolto frou frou per un articolo corretto su donne e Chiesa. Già'Attiri il lettore col tric trac di qualche vacuità, se no non vendi. Non è progresso. Roba più seria, solo a metà. «La religione è la mia second Life» ("Giornale", 20/7, p. 1): Camillo Langone, cattolico mondano che a modo suo spopola anche sul "Foglio", intervista Carlo Rossella che racconta la sua avventura culturale: ora è «cattolico apostolico romano» e curioso di certe nostalgie lefebvriane, ma da giovane si è «distaccato dalla Chiesa dopo il Concilio», quando «Paolo VI subiva l'influenza nefasta dei cattolici progressisti» come Maritain, lui «leggeva e sottolineava padre Balducci» e perciò «fu inevitabile arrivare a Rodano». A Rodano? Per l'intervista grave confessione di colpa, perciò lo stesso Rossella si discolpa così: «Ma anche allora ho sempre recitato il Padre Nostro prima di addormentarmi e al mattino appena sveglio». Parole ingiuste verso Paolo VI e Rodano. Non mi fermo sul primo - basta la parola - ma Franco Rodano fu "cattolico, apostolico, romano" come pochi e visse sempre la sua fede, ben oltre il Padre Nostro quotidiano e pagando di persona la sua obbedienza: dal 1949 fu sempre a Messa senza fare la Comunione per rispettare la "scomunica" del 1949, poi nel 1963 Papa Giovanni lo liberò da quella "obbedienza", e lui fu fedele ai Sacramenti fino alla morte.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI