Con il cuore aperto all’infinito e le mani tese verso gli ultimi
domenica 29 ottobre 2023
Cerchiamo tra i santi l’icona di una fede che si fa storia, di un Vangelo che abita i solchi della storia e guida la vita delle persone. Questi testimoni della fede spesso ci indicano una duplice via, la stessa percorsa da Cristo e da lui affidataci in eredità, una via che conduce agli ultimi e agli ultimi. Così tra cielo e terra, con lo sguardo rivolto all’Infinito e le mani tese verso gli altri, operò san Gaetano Errico, apostolo nel cuore di Napoli. Era nato a Secondigliano nel 1791, figlio di un maccaronaro e terzo di nove fratelli. Deciso a diventare prete entrò in Seminario, per raggiungere il quale ogni giorno doveva percorrere 16 chilometri a piedi all’andata e altrettanti al ritorno. Venne ordinato sacerdote nel 1815, diventando poi parroco nel suo paese natale. Tra il 1828 e il 1834 fece costruire una chiesa dedicata all’Addolorata accanto alla quale sorse anche la casa per i Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, la congregazione che egli stesso fondò nel 1833. Nel cortile volle anche una mensa per i poveri: un’opera che lui sosteneva con un’intensa vita di preghiera, spendendo molte ore, anche nottate intere, in adorazione davanti al Santissimo Sacramento o nel confessionale. Consigliere spirituale apprezzato da molti, inclusi i vescovi di Napoli e il re Ferdinando, morì nel 1860. È stato canonizzato da Benedetto XVI il 12 ottobre 2008, in piazza San Pietro a Roma. Le sue spoglie si trovano nel Santuario dell’Addolorata, che è annesso alla Casa madre della sua congregazione, in via Dante Alighieri a Secondigliano. Altri santi. San Zenobio di Sidone, martire (III-IV sec.); beata Chiara Luce Badano, laica (1971-1990). Letture. Romano. Es 22,20-26; Sal 17; 1Ts 1,5-10; Mt 22,34-40. Ambrosiano. Is 45,20-23; Sal 21 (22); Fil 3,13b-4,1; Mt 13,47-52. Bizantino. Gal 6,11-18; Lc 8,41-56. t.me/santoavvenire
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