Terzo successore di Pietro, difese la vera comunione
sabato 23 novembre 2019
Gelosia, baldanza, boria, stoltezza e ira: san Clemente I ne era convinto, tutti i "guai" dei cristiani di Corinto nascevano da questi sentimenti e atteggiamenti. Alla base, scriveva il terzo successore di Pietro dopo Lino e Anacleto, Pontefice forse tra l'anno 88 e il 97, c'era la rinuncia a vivere nell'umiltà, alla luce della parola del Risorto. Lo scritto di Clemente, giunto fino a noi, è un'importante testimonianza del rilievo del ruolo del vescovo di Roma fin dall'origine. A Corinto, infatti, la comunità era divisa a causa del duro confronto tra fazioni diverse e il successore di Pietro si era sentito in dovere di intervenire, indicando la via della comunione, radicata nella fede in Cristo, di cui gli apostoli e i loro successori sono da sempre garanti e testimoni. Un monito profetico, che vale ancora per il presente.
Altri santi. San Colombano, abate (525-615); beata Margherita di Savoia, religiosa (1390-1464).
Letture. 1Mac 6,1-13; Sal 9; Lc 20,27-40.
Ambrosiano. Ez 3,22-4,3; Sal 129 (130); Eb 5,1-10; Mt 10,1-6.
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