mercoledì 14 settembre 2011
Stolti o (intellettualmente) manigoldi? A scelta. Tu leggi e ti diverti. Sul "Fatto", che il lunedì non esce, ieri neppure una riga, magari di Marco Politi, sul Papa che ad Ancona tra gli operai denuncia la vergogna di un'economia che porta precariato e disoccupazione. Lunedì "L'Unità" – che non è "L'Osservatore" – ha titolato: «Il Papa: basta col precariato. Serve uno sviluppo che sappia superare la disoccupazione. Vi danno pietre, non pane»! E non è la prima volta. Eppure proprio "Il Fatto", e proprio Politi (27/8, p. 18) accusavano su quei temi «Un silenzio poco religioso» da parte della Chiesa e di Benedetto XVI, contrapposto da loro a "papa Wojtyla" (ivi). Niente: stolti o manigoldi (cioè crudeli con la realtà dei fatti)? Forse ambedue. Nel genere ieri qui (p. 11) il collega Folena smonta l'"inchiesta" fasulla de "L'Espresso" (15/9). Malpelo aggiunge qualcosa. Lì (p. 65: «Giù il velo dal tesoro del Vaticano») Massimo Teodori confonde al solito Cei e Santa Sede e afferma: «Chi chiede che la Chiesa paghi le tasse… vuole solo che la legge sia uguale per tutti». E niente gli importa che la legge già sia uguale per tutti: altre religioni e realtà laiche non profit. Commenta così le due pagine precedenti (63-64: «In verità vi dico: la Chiesa non paga l'Ici»), ove Stefano Livadiotti – di casa anche al "Fatto" – dimostra il titolo con l'esempio di un istituto di Suore utilizzato come «casa per ferie»: il Comune di Roma ha chiesto l'Ici, le suore hanno resistito, «ma il giudice ha dato loro torto». Trionfale? Sì, con meravigliosa incoscienza! Se il giudice «ha dato loro torto» è la dimostrazione che la legge c'è, e c'è solo bisogno di applicarla. Zappa sui piedi laicisti! A Malpelo spiace per Teodori, implicato (con slancio) nella figuraccia, ma siamo sempre lì. Prima di scrivere informarsi, altrimenti si disinforma: al minimo si fa la figura di stolti, e al massimo di (intellettualmente) manigoldi.
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