martedì 30 ottobre 2018
La parola di Dio può rendere mansueti i cuori ribelli. È un miracolo che ha trasformato il mondo duemila anni fa, ai tempi di Gesù, e può farlo ancora. Entrare in una chiesa in cui si svolge una funzione religiosa può ancora servire, nella società sbandata e violenta di oggi, a trovare un rifugio alla follia, ad ascoltare una voce umana.
Così, nel rione Traiano a Napoli, un uomo ormai avanti negli anni vagabondava di qua e di là per le strade del quartiere in cui circola molta droga, finché non scoprì che, anche di domenica, erano aperte e ospitali le porte della parrocchia della Medaglia Miracolosa: e dentro c'era un bel tepore di uomini adulti come lui ma anche di ragazzi e ragazze, di bambini. Ciro (questo il suo nome) si rifugia in chiesa e da allora, da quel momento la sua esistenza prima tempestosa trova finalmente un ordine e una tranquillità insperata ed egli impara a fermarsi, ad ascoltare attentamente le parole del sacerdote dall'altare.
Qualche volta, impertinente e anticonformista, rimprovera qualche fedele che si ostina a rimanere seduto comodamente mentre la liturgia prevede che si debba stare in piedi. Da vagabondo e squattrinato è diventato un parrocchiano modello grazie ai sacerdoti vincenziani che, nonostante la sua irrequietezza, lo hanno accolto come un fratello forse un po' troppo vivace (qualche volta a braccia levate si avvicina all'altare come per protestare per qualcosa). Una domenica mattina, è cominciata così la "vita nuova" di Ciro.
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