Nella loro opera l'«anima» dell'Europa
domenica 14 febbraio 2021
Se l'Europa ha un'anima lo deve soprattutto ai testimoni del Vangelo, la cui opera nei secoli ha gettato le basi per la costruzione di un continente unito al di là dei confini geografici e culturali. Per questo nei momenti più difficili bisognerebbe tornare proprio alla scuola degli antichi padri come i santi Cirillo e Metodio, proclamati nel 1980 assieme a san Benedetto patroni d'Europa. Secondo la tradizione Cirillo e Metodio erano due fratelli nati a Salonicco all'inizio del IX secolo, destinati a diventare gli "apostoli degli slavi". Furono, infatti, inviati dal patriarca di Costantinopoli, Fozio, a portare il Vangelo in Moravia: qui Cirillo in particolare mise mano a un nuovo alfabeto per le popolazioni locali e alle traduzioni dei testi sacri, il cirillico. Nell'anno 867 i due fratelli si presentarono da papa Adriano II che ordinò sacerdote Cirillo e approvò le traduzioni in lingua slava. Lo stesso Cirillo, però, si ammalò e morì a Roma nell'869. Durante un secondo viaggio a Roma Metodio venne ordinato vescovo per la sede di Sirmiun in Pannonia, dove fu vittima anche di persecuzione. Morì in Moravia nell'885.
Altri santi. San Valentino, martire (II-III sec.); sant'Antonino di Sorrento, abate (IX sec.).
Letture. Romano. Lv 13,1-2.45-46; Sal 31; 1Cor 10,31-11,1; Mc 1,40-45.
Ambrosiano. Is 54, 5-10; Sal 129 (130); Rm 14, 9-13; Lc 18, 9-14
Bizantino. Rm 13,11-14,4; Mt 6,14-21.
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