martedì 10 ottobre 2023
Il giorno dopo l’attacco di Hamas i quotidiani (tutte le citazioni sono di domenica 8/10) si dividono. Non come quando fu la Russia ad attaccare; non su chi sia l’aggressore e chi l’aggredito, dietro le apparenze. La divisione è tra chi informa e analizza, e chi usa la notizia a fini politici, per colpire ossessivamente “il nemico” interno, anche forzando la logica. C’è chi si attiene alla cronaca asciutta. “Corriere”: «Attacco a Israele, è guerra»; “Repubblica”: «Israele colpito al cuore»; “Stampa”: «Israele in ostaggio» “Messaggero”: «Israele sotto attacco». Le parole parlano chiaro: due volte «attacco» e poi «colpito» e «ostaggio»: sembra ben chiaro chi sia l’aggressore e chi l’aggredito. C’è poi chi sente il bisogno, come di consueto, di schierarsi senza indugi. “Giornale”: «Forza Israele. Palestinesi come i nazisti: caccia all’ebreo porta a porta». Per tutti gli altri l’aggressore è Hamas, perfino per “Libero”: «Fermiamo le bestie di Hamas». Il “Giornale” invece addita i «palestinesi» tutti, senza distinguo, assimilandoli tout court ai «nazisti». Il meno schierato, se non equidistante, è il “Fatto”: «La guerra mondiale a rate: ora tocca a Israele e Hamas». Ma questi titoli (poi vedremo qualche commento) giustificano il titolo della “Verità”, «Gli amici della Sinistra distruggono Israele»? Non è solo la Sinistra ad aver cercato di comprendere le ragioni non solo di Israele ma anche dei palestinesi, ci sarebbe perfino la Chiesa; ma anche “Domani” – quotidiano di sinistra – manteneva un tono analitico privo di ambiguità: «La guerra che cambierà Israele e il medio oriente» (minuscolo, ndr), affidando i commenti a David Assael («Perché questo feroce attacco è diverso dagli altri», dove «feroce» non esprime alcuna amicizia per Hamas), Gigi Riva («Israele prevarrà. Ma per ora vincono i terroristi di Hamas», e neanche «terroristi» sembra ambiguo) e Mario Giro («La normalizzazione con i sauditi è l’obiettivo politico del conflitto»). Magari qualche sodale di Hamas spunterà nelle prossime ore, ma le responsabilità sono chiare anche per la stampa di sinistra. “Repubblica”: «Hamas trascina Israele in guerra». Sulla “Stampa” Domenico Quirico, come Giro, punta il dito verso Teheran: «La mano dell’Iran». Idem Sanam Vakil sul “Fatto”: «L’Iran ha rifornito gli arsenali». © riproduzione riservata
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