sabato 20 maggio 2006
Disinvolture estere e interne. Mercoledì su "Liberazione" (p.1) Immanuel Wallerstein - il nome evoca "I Promessi Sposi", ma la musica è altra - per biasimare il Muro che costruisce Israele, ricorda quello di Berlino "costruito nel 1961", ma lo liquida tranquillo: "la sua ragione era politica. C'era stato un costante e massiccio esodo di persone" Era un fatto imbarazzante" Così costruirono un muro che rimase fino al 1989". E le centinaia di fucilati al volo, e le migliaia di catturati nell'atto di scavalcare il Muro? Niente. Lì sotto c'è, sì, un titoletto, "Bertinotti, un soprassalto di responsabilità", ma non parla di Muro, bensì di governo. In tema si brinda e il titolone di apertura è trionfale: "Ferrero al Welfare, Patrizia Sentinelli vice agli Esteri"! È la democrazia, sia chiaro, ma serve anche a valutare certe prediche laiche rivolte a Papa e vescovi. Il giorno dopo per esempio, p. 11, un furibondo Claudio Grassi accusa la Chiesa di "intrufolarsi negli affari dello Stato" e proclama: contro le pretese familistiche della Chiesa "abbiamo come comunisti il dovere di spingere stando bene attenti che si ritorni allo spirito della Costituzione"". Ma non c'è, in questa, l'art. 29 a ricordare che la famiglia è fondata sul matrimonio? È "imbarazzante", e loro implacabili lo congelano: "L'iber(n)azione"! Nei cromosomi anche del "Manifesto" che giovedì (p. 3) rivela la vera ragione per cui la Chiesa critica "Il Codice da Vinci": "quel Gesù rifiuta le guerre sante" e "misura le strategie vaticane", e che poi (p. 5) storce la bocca sul nuovo governo: "L'ombra vaticana rimane a scuola". Una fissa del "Maniafesto".
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