Il segno della trascendenza in una vita ritirata dal mondo
sabato 24 luglio 2021
Quella della Chiesa Orientale è da sempre una spiritualità a "tutto tondo" che affascina e ci mostra il volto di un cristianesimo intimo vissuto nel segno di una trascendenza che entra nella storia.
Tra i tanti testimoni di questa tradizione che anche san Charbel (al secolo Youssef Antoun, Giuseppe Antonio) Makhluf. Era nato nel 1828 nel villaggio di Beqaa Kafra, in Libano, e fin da piccolo aveva sentito la chiamata a una vita ritirata dal mondo. Così nel 1851 lasciò casa per entrare nell'Ordine libanese maronita, il più antico ordine della Chiesa cattolica di rito maronita, fondato nel 1695. Dopo un periodo presso il monastero di Nostra Signora di Mayfouq, nella regione di Byblos, emise i voti nel monastero di San Marone ad Annaya nel 1853 e sei anni dopo divenne prete.
Il desiderio di una vita eremitica, lo spinse a chiedere e a ottenere nel 1873 il permesso di ritirarsi in un eremo dove visse fino alla morte nel 1898. Sono numerosi i segni miracolosi che vengono attribuiti alla sua intercessione. Paolo VI lo dichiarò beato nel 1965 e poi santo nel 1977.
Altri santi. Santa Cristina di Bolsena, martire (IV sec.); san Baldovino da Rieti, abate (XII sec.).
Letture. Es 24,3-8; Sal 49; Mt 13,24-30.
Ambrosiano. Nm 14,1-24; Sal 96 (97); Eb 3,12-19; Mt 13,54-58.
Bizantino. Rm 14,6-9; Mt 15,32-39.
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