Sos per Samuele. Ha 8 anni e una mamma in coma
giovedì 26 novembre 2020

Samuele è un bel bambino di 8 anni. La sua famiglia è conosciuta dai servizi sociali per aver fatto alcune richieste di aiuti economici e di sostegno al fratello più grande che è disabile, anche lui in affido da diverso tempo.

I genitori si sono separati quando Samuele era piccolo: il padre era violento e la madre ha fatto quello che ha potuto, fino a quando ha chiesto aiuto per il figlio più fragile. Nonostante alcune difficoltà, legate alla sua difficile storia, la mamma riusciva comunque a occuparsi di Samuele in modo adeguato.

Purtroppo, circa un anno fa, la donna ha avuto un grave incidente ed è in coma irreversibile.

Per Samuele è stato un evento molto traumatico, poiché da un giorno all’altro non l’ha più vista. Purtroppo non ci sono nonni o parenti sui quali poter contare, così Samuele è stato inserito in comunità. E’ un bambino con tante risorse e potenzialità, nonostante questo la scuola ha richiesto una valutazione delle sue attitudini poiché dopo l’incidente risultava in grossa difficoltà nell’apprendimento.

La valutazione ha confermato che il bambino non ha alcun deficit cognitivo, ma necessita di essere inserito in un contesto familiare nel quale potrà essere sostenuto a elaborare questo importante evento, con il supporto degli specialisti. Si cerca per lui un nucleo disponibile a investire a lungo termine in questo progetto di vita.

Per diventare famiglie affidatarie è necessario prepararsi e formarsi: da ottobre è iniziato un nuovo percorso per aspiranti famiglie affidatarie residenti in Lombardia e Piemonte orientale.
Info: Fondazione L’Albero della Vita, email: affido@alberodellavita.org; tel.: 3451438654.

Diamo una possibilità a Lucie
Lucie è una bambina di 7 anni, vive nella Repubblica del Congo e non ha mai conosciuto i genitori.

La mamma, dopo essere stata vittima di violenza, ha deciso di attendere la sua nascita per poi affidarla alle cure della nonna e trasferirsi in Uganda. Oggi è la nonna a provvedere a lei, coltivando un piccolo pezzo di terra, ma i suoi sforzi non sono sufficienti a garantire l’autonomia economica e alimentare tanto che possono permettersi un solo pasto al giorno.

Nonostante ciò, Lucie gode di ottima salute e si ammala di rado. Nonna e nipote vivono in una casetta di legno dove per rifornirsi di acqua devono recarsi alla fontana a pagamento e per avere la luce utilizzare delle lampade a petrolio. Attualmente Lucie frequenta il secondo anno della scuola primaria Don Bosco.

Per lei e la nonna è fondamentale poter entrare a far parte di un progetto di sostegno a distanza (Sad). Avsi grazie a questo programma si prende cura non solo dei bambini, ma anche delle loro famiglie con azioni modulate in base ai bisogni. Tutti i bambini e i parenti sostenuti possono contare sull’aiuto di un assistente sociale, figura fondamentale nel percorso di crescita e di miglioramento della propria vita.

A ogni bambino sostenuto si assicurano supporto medico e scolastico per garantirgli una crescita equilibrata e serena nel suo ambiente naturale. Se aiutata, Lucie potrà contare sul pagamento delle spese mediche, della retta scolastica e di tutto il materiale didattico necessario. Lo staff effettuerà periodici colloqui a casa e in ufficio e coinvolgerà la bimba, la famiglia e la sua comunità in attività ricreative e di sensibilizzazione che possano contribuire allo sviluppo di un ambiente protetto e accogliente.

Le attività del sostegno a distanza di Avsi si concentrano nella Provincia del Nord Kivu, teatro delle tre guerre del Congo, dove ancora oggi gruppi di ribelli armati uccidono, devastano, saccheggiano e controllano il territorio. In questa zona, gremita da migliaia di rifugiati, Avsi sostiene circa 940 bambini. Il lavoro si svolge soprattutto a Goma, nei quartieri della città più esposti all’instabilità e all’insicurezza e dove si concentrano povertà e disagio sociale.

Info: Avsi, Giulia, tel.: 0547 360 811; email: sostegno.distanza@avsi.org



© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI