Pietro vive in comunità, non parla ma si fa capire
sabato 30 giugno 2018

Pietro, 5 anni, è entrato in comunità perché entrambi i genitori, molto giovani e senza famiglia d’origine di riferimento, facevano fatica a crescerlo. Al suo arrivo ha pianto a lungo. Spaventato, ricercava la vicinanza fisica dell’educatrice. Pietro è un bambino che parla poco, ma si fa capire. Alla materna è sostenuto dalla presenza di un insegnante perché non riesce a rispettare le regole e a restare impegnato in modo continuativo su alcune attività. In questo periodo ha tratto beneficio dall’inserimento in comunità e, pur presentando una certa immaturità, tempi ridotti d’attenzione e un po’ di fatica a rispettare i limiti, è in grado di ascoltare, esprimere pensieri e sentimenti. Ha soprattutto bisogno di una relazione privilegiata ed esclusiva.

Il Centro ausiliario per i problemi minorili (Cam) cerca per lui una famiglia che viva nell’hinterland milanese.

Anche Rosi, che di anni ne ha 3, sta cercando una casa accogliente e calda, così da poter lasciare la comunità dove vive da quando ne aveva uno. E’ una bambina con una buona capacità di comprensione ma che va sempre stimolata nelle attività. Ha scarsa iniziativa e poca creatività. I suoi sbalzi di umore influiscono sulla capacità d’interagire con i coetanei. Negli ultimi tempi si rapporta con gli educatori della comunità in modo abbastanza sereno, è in grado di comunicare i suoi bisogni e accetta le indicazioni degli adulti. La mamma pur volendole bene ha grosse difficoltà nel gestirla, Rosi stessa non riesce a vedere in lei un riferimento sicuro e significativo. Si è resa così necessaria la ricerca di una famiglia affidataria che risieda in Lombardia, con o senza figli, che possa garantire alla bambina una crescita serena e stabile.

Chi pensasse di poter accogliere Pietro o Rosi può contattare l’Ufficio affidi del Cam, via Vincenzo. Monti 11, 20123 Milano (chiedere di Franca Assente), telefono 02.48513608, dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 12.30, oppure inviare una e-mail a affidi@cam-minori.org.

Immaculate, la scuola resta il suo sogno

Immaculate ha sette anni e vive a Nairobi, in Kenya, assieme alla sua famiglia. Ultima di quattro figli, da sempre si è dimostrata una bambina allegra e vivace, con tanti interessi e una spiccata attitudine sportiva, ama saltare la corda e le piace ballare. Ma più di tutto, Immaculate è appassionata di libri. Il suo interesse più grande, infatti, è andare a scuola, perché capisce che in questo modo potrà imparare tante cose utili. Negli ultimi tempi però Immaculate è piuttosto triste perché ha intuito che prima o poi dovrà abbandonare gli studi. Anche i fratelli più grandi le hanno dato più volte avvertimenti in tal senso. Sua madre e suo padre sono infatti entrambi malati: la mamma soffre di asma, il papà qualche tempo fa è rimasto colpito da un ictus. Ecco che le spese mediche necessarie per la loro salute assorbono l’intera e assai limitata disponibilità economica familiare, senza lasciare più soldi da investire sul futuro scolastico della bambina. Perciò Immaculate ha urgenza di un sostenitore a distanza. Basta poco per garantirle il materiale scolastico di cui necessita. Oltre alla retta scolastica, il sostegno le assicurerà pasti regolari alla mensa e cibi più sani per crescere. Un contributo di 50 euro al mese può non essere, in fondo, una grossa cifra, ma per Immaculate questo fa la differenza.

Info: Aibi, tel. 02.988221; e-mail: sad@aibi.it.

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